Assegno Unico 2025: novità, importi e scadenze

Nel 2025 l’Assegno Unico e Universale si rinnova con nuove regole, importi aggiornati e qualche sorpresa che può far bene al bilancio familiare. Se hai figli a carico (anche grandi!) e vuoi capire come ottenere il massimo da questo aiuto, sei nel posto giusto. In questa guida ti spieghiamo in modo semplice e chiaro chi ha diritto all’assegno unico, come fare domanda, quali sono le scadenze e soprattutto quali sono le novità da non perdere quest’anno. Pronto a non lasciarti sfuggire nemmeno un euro? Cominciamo!

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Pubblicato il 27 giugno 2025 , da Huda Akhoudam

Tempo di lettura : 5 minuti

Sommario :

Cos’è l’Assegno Unico e Universale?

Sei un genitore alle prese con le mille spese legate ai figli? Tra scuola, abbonamenti sportivi, vestiti che sembrano rimpicciolirsi da soli e merendine che spariscono in un attimo, il portafoglio non conosce tregua. Ma per fortuna esiste l’Assegno Unico e Universale: una misura economica pensata proprio per dare una mano concreta alle famiglie italiane.

L’Assegno Unico è un contributo mensile che arriva direttamente dall’INPS a tutte le famiglie con figli a carico, in base al reddito e alla composizione del nucleo familiare. Il bello è che è davvero "unico" e "universale": unico perché sostituisce tante vecchie agevolazioni (come il bonus bebè o le detrazioni fiscali per i figli), e universale perché può essere richiesto da tutte le famiglie, indipendentemente dalla tipologia o dalla situazione lavorativa dei genitori. Può essere richiesto già dal settimo mese di gravidanza e continua fino ai 21 anni del figlio. E per i figli con disabilità? Nessun limite d’età!

 

Come funziona l’Assegno Unico e Universale?

Il funzionamento dell’Assegno Unico è abbastanza semplice, ma ci sono alcuni passaggi da seguire per non rischiare di perdere l’aiuto. Per prima cosa, bisogna presentare la domanda per l’Assegno Unico sul sito dell’INPS, usando le proprie credenziali (SPID, CIE o CNS). Non serve fare la richiesta ogni anno: una volta accettata, l’erogazione avviene automaticamente, a meno che non cambino le condizioni familiari o il reddito.

L’importo dell’assegno mensile dipende da diversi fattori, ma il principale è il valore dell’ISEE familiare. Se non si presenta un ISEE aggiornato, si riceve comunque l’assegno, ma con l’importo minimo previsto. Il calcolo può variare da 50 euro a oltre 200 euro per figlio al mese, con soglie che si riducono progressivamente oltre i 15.000 euro di ISEE e si azzerano intorno ai 46.000 euro annui.

Per ottenere l’ISEE puoi rivolgerti a un CAF oppure fare tutto online, direttamente dal portale dell’INPS. In ogni caso, ti conviene muoverti per tempo: l’importo dell’Assegno Unico e Universale viene ricalcolato ogni anno e, se non presenti il nuovo ISEE entro fine giugno, potresti ricevere una cifra più bassa del dovuto. Quindi, occhio alle scadenze!

 

Chi ha diritto all’Assegno Unico?

Uno degli aspetti migliori dell’Assegno Unico e Universale è che è davvero aperto a tantissime famiglie. Può farne richiesta chi ha figli minorenni a carico, ma anche chi ha ragazzi tra i 18 e i 21 anni, a patto che stiano frequentando una scuola, un’università, un corso professionale, oppure che abbiano un’attività lavorativa con un reddito basso (sotto gli 8.000 euro all’anno), siano disoccupati iscritti alla NaspI o partecipino al servizio civile universale.

E se in famiglia c’è un figlio con disabilità? In quel caso l’Assegno Unico non ha limiti d’età e viene riconosciuto anche oltre i 21 anni. Basta che il figlio risulti a carico dei genitori. È importante sapere che l’Assegno Unico non è legato al tipo di contratto di lavoro: lo possono ricevere sia dipendenti che autonomi, disoccupati, percettori di NASpI o Reddito di Cittadinanza (con alcune integrazioni specifiche).

Insomma, se hai figli e un reddito sotto una certa soglia, hai tutte le carte in regola per fare domanda. L’assegno per i figli può diventare un supporto importante, specie in un momento in cui i costi aumentano e le famiglie fanno i salti mortali per far quadrare i conti. Non lasciarti sfuggire questa opportunità!

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La domanda per l’Assegno Unico e Universale

Vuoi richiedere l’Assegno Unico e Universale ma non sai da dove partire? Nessun problema! Serve solo un ISEE aggiornato e la domanda va inviata online dal sito INPS. Attenzione alle scadenze: solo le richieste complete e puntuali danno diritto all’importo pieno.

Chi può fare domanda per l’assegno unico? La madre, il padre, anche se separati, oppure entrambi. In alcuni casi può farlo un tutore legale. Se il figlio è maggiorenne e ha i requisiti, può richiederlo da solo.

L’importo dell’assegno unico cambia in base al reddito: più alto è l’ISEE, più bassa sarà la somma mensile. C’è comunque una quota minima (circa 50 € a figlio). Se ci sono disabilità o casi particolari, sono previste maggiorazioni che aumentano il contributo.

Quando e come presentare la domanda per l’Assegno Unico e Universale?

La domanda per l’Assegno Unico e Universale si presenta online, direttamente dal sito dell’INPS, accedendo all’area personale con SPID, CIE o CNS. In linea generale, chi lo riceve già non deve ripetere la procedura ogni anno, a meno che non ci sia stata una variazione nel nucleo familiare: nascita di un figlio, separazione, o modifiche significative nel reddito o nel patrimonio.

Il documento centrale per definire il rapporto economico tra la tua famiglia e l’INPS è l’ISEE, che va aggiornato ogni anno entro il 30 giugno. Questo perché l’importo dell’assegno si basa su un’analisi annuale della tua situazione. Senza un ISEE aggiornato, l’INPS applica l’importo minimo previsto dal bilancio generale e tu potresti perdere una parte importante del contributo.

Morale della favola? Gioca d’anticipo! Prima aggiorni l’ISEE, prima riceverai l’importo corretto, evitando attese e conguagli fastidiosi.

Quando viene pagato l’Assegno Unico?

I pagamenti dell’Assegno Unico e Universale arrivano di solito nella seconda metà del mese. Ad esempio, per le domande inviate tra marzo e giugno, l’INPS inizia le erogazioni intorno al 20 giugno. Le famiglie che non hanno avuto variazioni continueranno a ricevere l’importo regolarmente, senza bisogno di ulteriori azioni.

Se invece ci sono state variazioni generali (come l’arrivo di un nuovo figlio o una nuova dichiarazione ISEE), il versamento potrebbe slittare di qualche giorno, tra fine mese e inizio luglio. Tutto resta comunque visibile e tracciabile nell’area personale INPS, con aggiornamenti in tempo reale e notifiche al momento del bonifico.

Come viene calcolato l’importo dell’Assegno Unico?

L’importo dell’Assegno Unico è composto da una quota fissa e una variabile, entrambe legate all’ISEE e al patrimonio familiare. Se l’ISEE supera i 40.000 euro, resta garantita una base di 50 euro mensili a figlio. Ma se il reddito è più basso – sotto i 15.000 euro – l’importo può superare i 200 euro, grazie a una serie di maggiorazioni generali, valide per figli con disabilità, famiglie numerose o monogenitoriali.

Ogni anno, gli importi vengono aggiornati secondo l’indice ISTAT, nell’ambito del bilancio annuale dello Stato. E la buona notizia è che questo aiuto non incide sul fisco: l’assegno non viene considerato reddito imponibile, quindi non cambia nulla sulle detrazioni fiscali o su altri bonus. In poche parole, un sostegno concreto che, secondo le leggi vigenti, non pesa sul tuo dichiarato.

 

Come non perdere nemmeno un euro dell’Assegno Unico e Universale 2025

Una delle domande che circolano più spesso è: “Ma devo rifare la domanda dell’Assegno Unico e Universale ogni anno?” La risposta breve è: no, non sempre. Se la situazione della tua famiglia è rimasta invariata – stesso numero di figli, stesso nucleo, nessun cambiamento drastico – non serve ripresentare la domanda. Tuttavia, c’è un passaggio fondamentale da non dimenticare: ogni anno va rinnovata la DSU, cioè la Dichiarazione Sostitutiva Unica, per calcolare l’importo corretto dell’assegno sulla base dell’ISEE aggiornato.

E qui arriva la parte importante: se non presenti la DSU entro il 30 giugno, l’INPS ti inserisce automaticamente nella fascia ISEE più alta, con il risultato che riceverai l’importo minimo dell’Assegno Unico, anche se il tuo reddito è molto più basso. E gli arretrati di marzo, aprile, maggio? A rischio. Quindi il consiglio è semplice ma prezioso: non aspettare l’ultimo giorno, aggiorna subito il tuo ISEE e dormi sonni tranquilli.

La buona notizia? Oggi tutto si può fare comodamente online. Grazie alla digitalizzazione dei servizi, puoi gestire tutto dal sito INPS o direttamente dall’App INPS Mobile: controllare lo stato della tua domanda, aggiornare i tuoi dati, ricevere notifiche su pagamenti e modifiche, e persino scaricare ricevute in tempo reale. Un modo pratico per non perdere nemmeno un euro e avere sempre il tuo Assegno Unico e Universale 2025 sotto controllo.

 

Tutte le novità dell’Assegno Unico e Universale nel 2025

Il 2025 porta buone notizie per chi riceve l’Assegno Unico e Universale: gli importi sono stati rivalutati per tenere conto dell’inflazione. Ma attenzione, per ottenere gli aumenti serve un ISEE aggiornato: senza, si riceve solo l’importo minimo.

Da aprile, l’importo per figlio minorenne può arrivare a 200 euro, se l’ISEE è sotto i 17.000 euro. In caso contrario, o in assenza di ISEE, si resta a circa 57 euro.

Tra le novità confermate: bonus per mamme under 21, aumento per figli con disabilitàmaggiorazioni dal terzo figlio in poi e un extra se entrambi i genitori lavorano. Il consiglio? Non aspettare: l’ISEE va aggiornato entro il 30 giugno 2025 per non perdere gli arretrati.

 

Scadenze importanti per l’Assegno Unico e Universale 2025

Per ricevere l’Assegno Unico completo, comprese le mensilità arretrate, è essenziale rispettare le scadenze ISEE. Anche se la finestra principale si chiudeva a fine febbraio, si ha tempo fino al 30 giugno 2025 per regolarizzare la situazione.

Chi aggiorna entro questa data riceve l’importo pieno e anche gli arretrati di gennaio, febbraio e marzo, versati entro fine estate. Oltre giugno, però, si perde il diritto al rimborso e si riceve solo la quota base.

In caso di cambiamenti nel nucleo familiare – un nuovo figlio, separazioni, variazioni di reddito – è fondamentale aggiornare la domanda dell’Assegno Unico. Una volta elaborata, l’INPS invia una notifica e l’importo viene accreditato direttamente sul conto.

 

Altri bonus compatibili con l’Assegno Unico e Universale

L’Assegno Unico si può cumulare con altri aiuti. Tra i più conosciuti: il Bonus Asilo Nido (per bimbi sotto i 3 anni), il Bonus Bebè, e il Bonus Mamma per le lavoratrici con figli. Alcuni comuni e regioni offrono anche contributi aggiuntivi per la casa o la scuola.

Attenzione però: la somma dei benefici non deve superare certi limiti, altrimenti potrebbe influire sull’ISEE e ridurre l’importo finale. Per evitare errori o sorprese, conviene controllare tutto dalla propria area INPS o chiedere aiuto a un CAF.

 

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