Certificazione Unica: cos'è e come farla?

La Certificazione Unica (CU) è un documento fiscale fondamentale che riepiloga i redditi percepiti e le ritenute applicate nell’anno precedente. Obbligatoria per lavoratori dipendenti, autonomi e pensionati, è necessaria per la corretta compilazione della dichiarazione dei redditi. In questo articolo vediamo cos’è, quando si presenta, le novità del 2025 e come ottenerla facilmente, anche con l’aiuto di CAF o intermediari abilitati.

8894de23-58b8-4a45-88f1-3273db657357.png

Pubblicato il 23 maggio 2025 , da Huda Akhoudam

Tempo di lettura : 5 minuti

Sommario :

Cos’è la Certificazione Unica? 

La certificazione unica, conosciuta anche come Modello CU (ex CUD), è un documento fiscale fondamentale rilasciato annualmente dai sostituti d’imposta – ovvero i datori di lavoro pubblici o privati, gli enti pensionistici e altri soggetti che corrispondono redditi – per attestare in modo ufficiale le somme erogate nel corso dell’anno precedente per i dipendenti.

La certificazione unica serve a riepilogare tutte le tipologie di reddito percepite da un contribuente (o un dipendente) che siano soggette a ritenuta alla fonte. Tra queste rientrano i redditi da lavoro dipendente, i redditi da pensione, i redditi da lavoro autonomo e occasionale, le provvigioni e i compensi derivanti da locazioni brevi o altri redditi diversi. Oltre agli importi erogati, il documento include anche le ritenute fiscali, i contributi previdenziali e assistenziali versati, le detrazioni applicate e altri elementi utili per la determinazione dell’imposta dovuta che spesso sono legati al reddito.

La certificazione unica rappresenta un passaggio obbligatorio per la corretta compilazione della dichiarazione dei redditi, l'ISEE, in particolare del modello 730Redditi Persone Fisiche. Senza la certificazione unica, infatti, il contribuente non può disporre dei dati necessari per dichiarare il proprio reddito e adempiere agli obblighi fiscali.

 

Quando è obbligatoria la Certificazione Unica

La certificazione unica è obbligatoria per tutti i soggetti o dipendenti che, nel corso del 2024, hanno corrisposto somme o valori soggetti a ritenuta d’acconto (come il reddito ad esempio). In particolare, devono trasmettere la certificazione unica i sostituti d’imposta che hanno erogato:

  • redditi di lavoro dipendente, pensione e assimilati;

     
  • Reddito di lavoro autonomo, anche occasionali;

     
  • provvigioni per rapporti di commissione, agenzia, mediazione, rappresentanza o procacciamento d’affari;

     
  • compensi per vendite a domicilio soggette a ritenuta;

     
  • corrispettivi da parte di condomìni ad appaltatori;

     
  • compensi per raccolta occasionale di tartufi;

     
  • somme erogate dalle amministrazioni statali;

     
  • compensi per pignoramenti presso terzi;

     
  • corrispettivi per contratti d’appalto;

     
  • indennità per cessazione di rapporti di agenzia, funzioni notarili o attività sportiva autonoma;

     
  • corrispettivi per locazioni abitative di durata superiore a 30 giorni.

     

La certificazione unica è inoltre obbligatoria per chi ha versato contributi previdenziali, assistenziali o premi assicurativi INAIL, o somme non soggette a ritenuta ma comunque assoggettate a contribuzione INPS.

La trasmissione telematica della certificazione unica all’Agenzia delle Entrate va effettuata entro il 16 marzo dell’anno successivo. Al contribuente deve essere consegnata una copia sintetica, utile per la dichiarazione dei redditi. In alternativa, ci si può affidare a un centro autorizzato come il CAF ACLI per ricevere assistenza nella gestione della certificazione unica e della documentazione correlata.

 

Scadenze e modalità per la Certificazione Unica

L’INPS, in qualità di sostituto d’imposta, ha l’obbligo di predisporre ogni anno la certificazione unica, suddivisa in due versioni: la Certificazione Unica Sintetica (CUS), destinata ai contribuenti, e la Certificazione Unica Ordinaria (CUO), da trasmettere telematicamente all’Agenzia delle Entrate per la predisposizione del modello precompilato.

Entro il 28 febbraio 2025, l’INPS ha effettuato il conguaglio tra le ritenute applicate e l’imposta effettivamente dovuta per l’anno d’imposta 2024. A gennaio 2025 è stato quindi applicato l’eventuale prelievo per saldare i debiti fiscali.

Inoltre, la certificazione unica include anche il calcolo delle addizionali regionali e comunali. Queste vengono trattenute in modo rateale a partire da gennaio 2025 fino a novembre dello stesso anno, mentre per l’acconto dell’addizionale comunale la trattenuta inizia da marzo.

La corretta gestione della certificazione unica è fondamentale per una dichiarazione dei redditi completa e senza errori.

 

Le novità del 2025 sulla certificazione unica

A partire dal 2025, i sostituti d’imposta non sono più obbligati a inviare la certificazione unica per i contribuenti in regime forfettario e nel regime fiscale di vantaggio. Questa semplificazione, introdotta dal decreto “Adempimenti” (articolo 3, Dlgs n. 1/2025), mira a ridurre la burocrazia per imprese e professionisti.

Inoltre, il termine per trasmettere i dati relativi ai redditi da lavoro autonomo derivanti dall’esercizio di arte o professione abituale slitta al 31 marzo dell’anno successivo, offrendo due settimane in più rispetto alla scadenza precedente.

Rimane invece invariata la scadenza per le certificazioni uniche che contengono solo redditi esenti o non dichiarabili tramite la dichiarazione precompilata: queste potranno essere presentate entro il 31 ottobre, in linea con la scadenza del modello 770.

Scopri a quanti aiuti statali hai diritto

Scopri tutti i tuoi aiuti ora!

Scadenze e modalità di presentazione della Certificazione Unica

La certificazione unica è un documento fiscale che richiede attenzione non solo nella compilazione, ma anche nel rispetto delle tempistiche e delle modalità di trasmissione. Sia i sostituti d’imposta sia i contribuenti devono seguire precise indicazioni per garantire la validità della procedura.

Quando va presentata la Certificazione Unica

La trasmissione della certificazione unica segue una doppia scadenza, anche se la data è la stessa: entro il 16 marzo dell’anno successivo a quello di riferimento. In quella data, il sostituto d’imposta è tenuto a:

  • Inviare il modello ordinario all’Agenzia delle Entrate;

     
  • Consegnare il modello sintetico ai lavoratori o ai percettori dei redditi certificati.
     

Il mancato rispetto di questa scadenza può comportare sanzioni, per questo è fondamentale monitorare le date e completare correttamente gli adempimenti relativi alla certificazione unica.

 

Scadenze da rispettare per la Certificazione Unica 2025

La trasmissione della Certificazione Unica 2025 deve avvenire entro precise scadenze, che variano in base alla tipologia di reddito indicata nel documento. Ecco i principali termini da tenere a mente:

  • 17 marzo 2025: è il termine ultimo per inviare la Certificazione Unica "ordinaria", riferita a redditi da lavoro dipendente, autonomo e simili.

     
  • 31 marzo 2025: scadenza riservata ai lavoratori autonomi abituali con partita IVA, i cui dati confluiscono nella dichiarazione precompilata.

     
  • 31 ottobre 2025: entro questa data devono essere trasmesse le certificazioni che riguardano esclusivamente redditi esenti o non inseribili nella precompilata. La scadenza coincide con quella prevista per la presentazione del Modello 770.

     

Come presentare correttamente la Certificazione Unica

La presentazione della certificazione unica avviene esclusivamente per via telematica. Il contribuente può scegliere di trasmetterla direttamente oppure affidarsi a un intermediario abilitato come il CAF. In questo caso, per il CAF servirà seguire questi steps :

  • Rilascia al sostituto d’imposta l’impegno formale alla trasmissione dei dati;

     
  • Consegna entro 30 giorni l’originale della certificazione redatta secondo il modello approvato;

     
  • Fornisce la ricevuta che attesta l’avvenuta trasmissione, valida come prova;

     
  • Conserva copia delle certificazioni uniche trasmesse per eventuali controlli futuri.

 

Quali documenti includere nella trasmissione della Certificazione Unica

Se ti occupi dell’invio della Certificazione Unica, ti consiglio di preparare con attenzione tutti i documenti richiesti nel flusso telematico da trasmettere all’Agenzia delle Entrate. Ecco cosa deve contenere:

  • Frontespizio: qui vanno indicati il tipo di comunicazione, i dati del sostituto d’imposta, del rappresentante che firma la dichiarazione, oltre alla firma stessa e all’impegno alla trasmissione telematica.

     
  • Quadro CT: serve per comunicare le informazioni necessarie alla ricezione telematica del modello 730-4, che l’Agenzia delle Entrate rende disponibile.

     
  • Certificazione Unica 2024: è il cuore della comunicazione e deve includere tutti i dati fiscali e previdenziali relativi ai redditi da lavoro dipendente, autonomo, provvigioni, redditi diversi e anche ai canoni da locazioni brevi.

     

Un altro consiglio: i sostituti d’imposta hanno la possibilità di suddividere l’invio telematico. Puoi, ad esempio, inviare separatamente le certificazioni relative al lavoro dipendente rispetto a quelle del lavoro autonomo o delle provvigioni. Anche nel caso di sole certificazioni da lavoro dipendente, è possibile effettuare flussi separati.

Una volta inviato tutto, riceverai subito un messaggio di conferma della ricezione. Successivamente, l’Agenzia delle Entrate ti fornirà una ricevuta che attesta l’esito dell’elaborazione. Se non ci sono errori, la ricevuta vale come conferma ufficiale dell’avvenuta trasmissione.

 

Come accedere alla Certificazione Unica 2025

La certificazione unica 2025, relativa ai redditi percepiti nel 2024, è già disponibile online per milioni di cittadini. Si tratta di un documento indispensabile per la dichiarazione dei redditi, scaricabile attraverso diversi canali digitali e fisici.

Per ottenere la certificazione unica, è possibile accedere all’area personale MyINPS utilizzando SPID, CIE, CNS, eIDAS o PIN, seguendo il percorso: “I tuoi servizi e strumenti” > “Servizi fiscali e pagamenti ricevuti da INPS” > “Certificazione Unica 2025 (Cittadino)”.

Anche i pensionati possono visualizzare la propria certificazione unica tramite il servizio “Cedolino della pensione” o utilizzando l’app INPS Mobile.

In alternativa, è possibile richiedere la certificazione unica tramite:

  • Patronati, CAF e professionisti abilitati;

     
  • PEC all’indirizzo: richiestacertificazioneunica@postacert.inps.gov.it (allegando documento di identità);

     
  • Numero verde 800 434320 o Contact center INPS ai numeri 803 164 / 06 164164.

     

Elementi da tenere a mente per la tua Certificazione Unica 

La certificazione unica è un documento essenziale per ogni contribuente: serve a dichiarare correttamente i redditi, permette di accedere a prestazioni fiscali e prestazioni sociali e garantisce la coerenza con i dati in possesso dell’Agenzia delle Entrate. Ricordiamo che la CU 2025, relativa ai redditi 2024, deve essere trasmessa entro il 16 marzo 2025, con alcune eccezioni come il 31 marzo per i professionisti abituali e il 31 ottobre per i redditi esenti.

Per compilarla o verificarla servono alcuni documenti fondamentali: dati anagrafici, codici fiscali, dettagli dei redditi percepiti, trattenute IRPEF, contributi INPS/INAIL e detrazioni applicate. Se hai dubbi o necessiti di assistenza, puoi rivolgerti a un CAF come CAF ACLI, che si occupa di ogni sezione e ti aiuta a rispettare le scadenze.

La certificazione unica non è solo un obbligo, ma uno strumento di controllo, trasparenza e pianificazione: conservarla, verificarla e inviarla correttamente ti tutela nei confronti del fisco e ti aiuta a gestire al meglio il tuo rapporto con reddito e servizi pubblici.

Richiedi tutti gli aiuti statali a cui hai diritto!

Richiedi i tuoi aiuti statali

Scoprigratuitamentetutti i tuoi aiuti

Fai la simulazione

Contattaci

Ti risponderemo il prima possibile !

Contattaci

Ti risponderemo il prima possibile !