Assegno di Inclusione

Aiuti per le famiglie Testa l'idoneità

Da inizio anno 2025 l’INPS ha nuovamente reso attivo l’Assegno di Inclusione (ADI), introdotto a livello nazionale per aiutare tutti i cittadini italiani in condizione di povertà, vulnerabilità o emarginazione sociale. L’ADI rappresenta una misura per favorire l’integrazione sociale e l’inserimento nel mondo del lavoro delle persone più in difficoltà, promuovendo la formazione e l’attivazione di misure per migliorare le condizioni di vita dei beneficiari. Questo beneficio economico prevede un supporto finanziario legato alla situazione del patrimonio del nucleo familiare, come vedremo nel dettaglio in questo articolo.

Sommario :

Che cos’è l’Assegno di Inclusione?

L’Assegno di Inclusione, chiamato anche ADI, è un sostegno economico che punta all’inclusione sociale e professionale, in contrasto alla povertà, con conseguente esclusione sociale, di alcune fasce della popolazione più deboli, attraverso percorsi personalizzati di attivazione lavorativa ed inclusione sociale.

Per richiedere la misura dell’ADI è necessario rientrare in tutti i requisiti, come il reddito, la cittadinanza o il nucleo familiare, ed aderire ad un percorso personalizzato di formazione, lavoro e politiche sociali del lavoro professionale, secondo la legge istituita dall’ultimo decreto emanato dal Ministero del Lavoro

Come funziona l’ADI?

L’Assegno di Inclusione è attivo a partire dal mese successivo al momento della firma del Patto di Attivazione Digitale (PAD) del nucleo familiare, in caso di esito favorevole.

Il sostegno economico viene accreditato ogni mese sulla Carta di Inclusione (Carta ADI), una carta elettronica dedicata. È riconosciuta per un periodo massimo di 18 mesi, terminati i quali si può eventualmente richiedere il rinnovo. Ogni rinnovo prevede una sospensione obbligatoria di un mese e ha una durata di ulteriori 12 mesi, con pausa di un mese al termine di ciascuno.

Durante la fase della domanda o immediatamente dopo, è possibile richiedere la suddivisione sulle quote individuali tra tutti i componenti maggiorenni del nucleo familiare, che rientrano nell’Assegno di Inclusione o che detengono responsabilità genitoriali.

A chi spetta l’Assegno di Inclusione?

Chi ha diritto all’Assegno di Inclusione? Scopri i requisiti con noi!

L’ADI è una misura economica rivolta alle famiglie con all’interno almeno un componente in condizioni di fragilità particolari. Vediamone insieme alcune:

  • Una persona con disabilità gravi (secondo i criteri stabiliti dall’ISEE).
  • Un minorenne.
  • Un familiare over 60.
  • Una persona in condizione di svantaggi sociali, in carico ai servizi socio-sanitari del territorio, tramite un percorso di assistenza certificato da un ente pubblico.

Per calcolare l’importo esatto da effettuare, viene utilizzata una scala di equivalenza, la quale valorizza i soggetti in una di queste condizioni. Inoltre, si tiene conto anche di quelle famiglie con almeno tre figli minorenni o persone con disabilità grave non autosufficienti.

I requisiti per richiedere l’Assegno di Inclusione

Per poter fare richiesta dell’ADI è necessario soddisfare alcuni requisiti specifici, suddivisi in diverse categorie, per poterlo ottenere al più presto, in base alla propria residenza, situazione economica e familiare. Scopri nel dettaglio di cosa si tratta.

Bisogna innanzitutto soddisfare tutti i requisiti di cittadinanza e residenza del nucleo familiare. Chi fa richiesta dei benefici deve trovarsi in una condizione particolare al momento della domanda e per tutta la durata del beneficio erogato:

  • Essere cittadino dell’Unione Europea o familiare di cittadino UE con diritto di soggiorno (anche permanente).
  • Essere cittadino di un Paese terzo in possesso del permesso di soggiorno UE sul lungo periodo.
  • Essere titolare di protezione internazionale, come ad esempio il riconoscimento dello status di rifugiato o della protezione sussidiaria.

Inoltre, è richiesta una residenza in Italia pari ad almeno 5 anni, di cui gli ultimi 2 continuativi. Questa condizione vale anche per gli altri componenti del nucleo familiare considerati ai fini del calcolo della prestazione.

Requisiti economici e patrimonio

Per poter beneficiare dell’Assegno di Inclusione, il nucleo familiare deve rispettare limiti economici precisi, quali:

  • ISEE non superiore a 10.140 euro
  • Reddito familiare annuale non superiore a 6.500 euro, sulla base della scala di equivalenza ( che aumenta in base al numero e alle caratteristiche dei componenti della famiglia).

In caso di nuclei composti esclusivamente da persone di almeno 67 anni di età o da persone di pari età con familiari disabili gravi o non autosufficienti, il reddito aumenta, pari a 8.190 euro all’anno. Se invece si vive in una abitazione in affitto, la soglia è pari a 10.140 euro, a condizione che l’affitto sia dichiarato nell’ISEE.

Anche la misura patrimoniale deve soddisfare determinati limiti:

  • Il patrimonio immobiliare, esclusa la prima casa, non superiore a 30.000 euro. La propria abitazione è esclusa dal calcolo fino a un massimo di 150.000 euro.
  • Il patrimonio mobiliare (come ad esempio dati sui risparmi o investimenti) non superiore a 6.000 euro.

Inoltre, nessun componente del nucleo familiare deve:

  • Possedere autoveicoli con cilindrata superiore a 1600 cc o motocicli superiori a 250 cc, tranne sulle agevolazioni per disabili gravi.
  • Risultare intestatario o proprietario di navi, imbarcazioni o aeromobili.

L’Assegno di Inclusione inoltre non spetta ai componenti disoccupati o che hanno interrotto il rapporto di lavoro volontariamente nei 12 mesi precedenti alla richiesta, ad eccezione dei casi di giusta causa o risoluzione consensuale del contratto.

Richiedi tutti gli aiuti statali a cui hai diritto!

Richiedi i tuoi aiuti statali

Quanto vale l’Assegno di Inclusione?

L’ADI prevede un sostegno economico pari a 480 euro annui, ma l’importo effettivo può variare sulle composizioni del nucleo familiare, del patrimonio e sulla presenza di un contratto di locazione.

La somma è calcolata come integrazione al reddito fino a un massimo di:

  • 6.000 euro annui, per i nuclei familiari standard.
  • 7.560 euro all’anno, nel caso in cui tutti i componenti del nucleo abbiano almeno 67 anni di età, oppure siano over 67 accompagnati da familiari con disabilità grave o non autosufficienti.

A questo si aggiunge un contributo per pagare l'affitto, dati calcolati sulla base del canone annuale precisato nel contratto di locazione. Il contributo massimo può essere:

  • Non superiore a 3.640 euro annui, per i nuclei familiari standard.
  • Non superiore a 1.950 euro annuale, per il componente over 67 con conviventi disabili gravi o non autosufficienti.

Come viene erogato l’ADI

Quando caricano l’Assegno di Inclusione?

Il contributo economico dell’Assegno di Inclusione viene erogato attraverso una carta elettronica ricaricabile denominata Carta di Inclusione con la quale, oltre ai versamenti tracciabili, possono essere eseguiti:

  • prelievi in contante entro un limite mensile di 100 euro per un singola persona, moltiplicato per la scala di equivalenza;
  • un bonifico mensile in favore dell’eventuale locatore indicato nel contratto di locazione.

Come fare domanda per l’Assegno di Inclusione?

Presentare domanda per l’assegno di inclusione è un’attività che richiede alcuni passaggi fondamentali, definiti dalla legge che disciplina la misura. Il processo si svolge interamente online e si articola in più fasi, da completare entro i tempi previsti, soprattutto in caso di variazione della situazione familiare o reddituale nel corso dell’anno.

Il primo passo consiste nell’accedere alla piattaforma SISS (Sistema Informativo per l’Inclusione Sociale e Lavorativa), realizzata dal Ministero del Lavoro per facilitare l’inclusione sociale e lavorativa dei beneficiari. L’accesso è possibile tramite credenziali digitali riconosciute:

  • SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale)
  • CIE (Carta d'Identità Elettronica)
  • CNS (Carta Nazionale dei Servizi)

All’interno del portale SIISL, il cittadino può verificare automaticamente se il nucleo familiare risponde ai requisiti di residenza, cittadinanza e reddito richiesti dalla normativa.

Una volta verificata l’idoneità, la domanda per l’assegno di inclusione deve essere inviata tramite il sito dell’INPS, seguendo questi passaggi:

  1. Accesso al portale INPS con SPID, CIE o CNS.
  2. Compilazione della richiesta con i dati del nucleo familiare, inclusi i redditi dichiarati nell’ultimo anno fiscale.
  3. Verifica automatica da parte dell’INPS delle condizioni previste per la misura.
  4. Invio della domanda e ricezione della ricevuta.

Dopo pochi giorni, il richiedente riceve un esito preliminare via SMS o email. Se positivo, inizia l’iter di attivazione con la convocazione presso i servizi sociali o i Centri per l’Impiego per le successive attività previste dal programma.

È importante ricordare che ogni variazione rilevante (es. nuova nascita, cambiamento lavorativo, trasferimento) deve essere comunicata tempestivamente, anche nei mesi successivi alla domanda, per evitare la sospensione o la revoca del beneficio.

La Carta di Inclusione

La Carta di Inclusione, chiamata Carta ADI, permette ai beneficiari di:

  • Acquistare un bene o servizio essenziale nelle attività su tutto il territorio italiano, purché rientrino tra categorie specifiche consentite.
  • Pagare l’affitto attraverso un bonifico da effettuare tramite gli Uffici Postali, a favore del locatore del contratto o dell’ente che ha erogato il mutuo.
  • Pagare le bollette tramite bollettini o MAV postali e accedere a sconti su luce e gas previsti per le famiglie con basso reddito.
  • Prelevare contanti, rispettando limiti precisi.

Il prelievo mensile in contanti è consentito:

  • Nel caso in cui nel nucleo familiare sia presente una persona in possesso della Carta ADI, che può prelevare un massimo di 100 euro al mese, moltiplicato per la scala di equivalenza, che varia in base alla composizione e alle condizioni dei familiari.
  • Se, invece, la Carta ADI è assegnata a singoli maggiorenni con figli, ciascuna carta può consentire fino a 100 euro di prelievo mensile.

Non si può utilizzare La Carta ADI per acquistare determinati beni e servizi, come per esempio:

  • Attività di giochi d’azzardo;
  • sigarette (anche quelle elettroniche);
  • alcolici;
  • articoli di lusso (come gioielli o opere d’arte);
  • polizze assicurative sociali, servizi finanziari o di trasferimento denaro;
  • spese presso negozi di beni non ammessi.

La Carta ADI non inoltre è abilitata per acquisti online o per spese all’estero.

Cosa varia nell’ADI se si inizia a lavorare?

Può essere che uno o più componenti del nucleo familiare inizino un’attività lavorativa mentre percepiscono l’Assegno di inclusione. In questo caso, la variazione del servizio non avviene automaticamente, ma è necessario conoscere alcune condizioni.

Se un membro della famiglia avvia un’attività di lavoro dipendente, il nuovo reddito percepito non viene considerato, fino a un massimo di 3.000 euro lordi all’anno. L’altra parte viene conteggiata per il ricalcolo dell’importo, e solo dal mese successivo a quello in cui è avvenuta l’assunzione.

Il lavoratore è tenuto a comunicare all’INPS la data di inizio del lavoro entro 30 giorni. Altrimenti il pagamento dell’Assegno viene sospeso fino a 3 mesi. Se la comunicazione non viene effettuata entro il termine, si perde il diritto al beneficio.

Se invece avviene una variazione di un’attività autonoma o imprenditoriale, in forma individuale o associata, si deve inviare una comunicazione preventiva all’INPS, entro il giorno prima dell’inizio dell’attività, altrimenti si perde il beneficio del servizio. A partire dal terzo mese, il beneficio viene rivalutato in base al reddito conseguito. Il beneficiario deve quindi comunicare all’INPS il reddito percepito, per permettere il ricalcolo dell’importo.

Offerte di lavoro compatibili con l’ADI

Dunque l’Assegno di Inclusione è considerato attivabile al lavoro, purché rispetti alcune regole fondamentali, secondo la legge. Scopri qui di seguito le condizioni che rendono una variazione di un’offerta di rapporto di lavoro compatibile con il mantenimento del sussidio.

Per i contratti a tempo indeterminato, il beneficiario può accettarli in qualsiasi parte d’Italia.

Tuttavia, esiste una variazione per i genitori con figli minori di 14 anni di età a carico: in questo caso, l’offerta è obbligatoria solo se il rapporto di lavoro:

  • Si trova entro 80 km dal domicilio.
  • È raggiungibile in massimo 120 minuti utilizzando i mezzi pubblici.

Si può accettare l’offerta anche se il contratto proposto è per attività part-time, a patto che l’orario sia pari ad almeno il 60% del tempo pieno, in base al settore.

In caso di contratto a tempo determinato, si può accettare nel momento in cui:

  • Il lavoro si trova a meno di 80 chilometri di distanza dal domicilio del richiedente.
  • È raggiungibile in non oltre due ore con i mezzi pubblici.

Sanzioni per richieste false dell’Assegno di Inclusione

Chi beneficia dell’Assegno di Inclusione è tenuto a fornire informazioni reali e ad aggiornare eventuali cambiamenti nella propria situazione economica o familiare. In caso contrario, sono previste sanzioni penali secondo la legge e la conseguente perdita del beneficio.

Nel caso in cui un beneficiario dichiari il falso, presenti documentazione non autentica, oppure che omette dati rilevanti (come variazioni di reddito o patrimonio), con il patto di ottenere indebitamente il sostegno economico, si applicano sanzioni severe di reclusione grave secondo la legge, da 1 a 6 anni di età.

Oltretutto si può rischiare, oltre alla revoca grave del servizio, l’obbligo secondo la legge di restituire tutte le somme percepite e la disattivazione immediata della Carta di Inclusione.

ADI e Assegno Sociale

Una delle domande più frequenti riguarda la differenza tra l’Assegno di Inclusione (ADI) e l’Assegno Sociale. Quindi sono due cose diverse?

Sono entrambi erogati dall’INPS ma rivolti a pubblici diversi. L’ADI è un aiuto economico e di inclusione, come abbiamo visto destinato alle famiglie in condizioni di povertà, vulnerabilità o esclusione sociale, e si basa su un progetto che prevede anche l’attivazione lavorativa e la partecipazione a percorsi formativi.

Mentre l’Assegno Sociale, è una forma di assistenza rivolta esclusivamente a cittadini over 67 con reddito basso o assente. Inoltre, mentre l’ADI è legato a requisiti familiari e patrimoniali (come l’ISEE), l’Assegno Sociale si basa sui redditi individuali e richiede una residenza stabile in Italia da almeno 10 anni.

Conoscere le differenze ti aiuta a capire quale misura può essere richiesta in base alla propria situazione personale.

Richiedi tutti gli aiuti statali a cui hai diritto!

Richiedi i tuoi aiuti statali
Url copiato

Contattaci

Ti risponderemo il prima possibile !