Sommario :
Cos'è l'Assegno di Inclusione
L’Assegno di Inclusione (ADI) è una misura di sostegno economico e sociale introdotta nel 2024 per contrastare la povertà, la fragilità e l’esclusione sociale. Non si tratta solo di un aiuto economico: è un vero e proprio progetto per ripartire, attraverso percorsi personalizzati di formazione, inclusione e inserimento nel mondo del lavoro.
Pensato per le fasce più deboli della popolazione, l’ADI punta a favorire l'autonomia delle persone in difficoltà, grazie a un approccio integrato tra supporto economico e attivazione sociale e professionale. Secondo i dati dell’Osservatorio statistico INPS, nei primi sei mesi del 2024, circa 1,7 milioni di persone hanno beneficiato di questa misura. La Legge di Bilancio 2025 ne ha confermato la validità, introducendo alcune modifiche per allargare la platea dei beneficiari.
Come funziona il pagamento dell’assegno di inclusione?
L’Assegno di Inclusione è una misura condizionata che richiede il rispetto di alcuni requisiti fondamentali:
- Cittadinanza, soggiorno e residenza: bisogna essere cittadini italiani o dell’UE, oppure soggiornanti di lungo periodo regolarmente residenti in Italia da almeno cinque anni.
- Condizione economica: l’accesso all’Assegno di Inclusione è legato alla situazione reddituale e patrimoniale del nucleo familiare, verificata tramite ISEE.
Adesione a un percorso personalizzato: per ricevere il beneficio, è obbligatorio partecipare a un progetto di inclusione sociale e lavorativa, costruito su misura.
Una volta accertata l’idoneità, l’INPS comunica l’esito al richiedente, che dovrà registrarsi sulla piattaforma SIISL (Sistema Informativo per l’Inclusione Sociale e Lavorativa) e sottoscrivere il Patto di Attivazione Digitale.
Il pagamento dell’Assegno di Inclusione avviene ogni mese, a partire da quello successivo alla firma del patto digitale. L’erogazione dell’Assegno di Inclusione è prevista per un massimo di 18 mesi consecutivi, al termine dei quali si può richiedere un rinnovo per ulteriori 12 mesi, dopo una pausa di un mese.
Per i beneficiari tra i 18 e i 29 anni che non hanno completato l’obbligo scolastico, l’Assegno di Inclusione prevede l’obbligo di iscrizione a percorsi di istruzione per adulti. La mancata adesione a questi percorsi comporta la perdita del diritto al pagamento
Reddito di Cittadinanza vs Assegno di inclusione
L'Assegno di Inclusione sostituisce il Reddito di Cittadinanza a partire dal 2025, apportando modifiche significative sulle modalità di pagamento. Mentre il Reddito di Cittadinanza garantiva un sostegno economico superiore per chi era in difficoltà economica, senza richiedere particolari attività, l'Assegno di Inclusione è legato a un rapporto attivo con il beneficiario. In cambio del sostegno economico, infatti, è richiesto di partecipare a percorsi di attività di attivazione sociale e lavorativa.
Il Reddito di Cittadinanza prevedeva un pagamento annuale, mentre l'Assegno di Inclusione viene erogato tramite una Carta ADI, con importi rinnovabili ogni anno, in base alla situazione economica e familiare. Inoltre, l'Assegno di Inclusione integra servizi personalizzati, come percorsi di formazione o inserimento lavorativo, a differenza del Reddito che si limitava al solo supporto economico.
Le condizioni generali per accedere all'Assegno di Inclusione sono più rigorose: è necessaria una verifica più approfondita della condizione economica e familiare, e i beneficiari devono impegnarsi in attività di attivazione per continuare a ricevere il beneficio. Questo cambia il focus del supporto, passando da un aiuto meramente economico a un progetto di reinserimento sociale e lavorativo.
A chi è destinato l’Assegno di Inclusione?
Ora che sappiamo cos’è l’Assegno di Inclusione, vediamo subito a chi si rivolge. L’Assegno di Inclusione è destinato ai nuclei familiari che abbiano almeno un componente in una di queste situazioni:
- Persona con disabilità certificata ai fini ISEE
- Minorenne
- Persona con almeno 60 anni di età
- Componente in condizione di svantaggio, seguito da un programma certificato di cura e assistenza dai servizi socio-sanitari
Inoltre, nella determinazione dell’importo, si tiene conto anche:
Dei componenti che svolgono funzioni di cura (ad esempio chi si occupa di bimbi sotto i 3 anni o di persone con disabilità)
Dei nuclei numerosi (come quelli con 3 o più figli minorenni)
Insomma, l’Assegno di Inclusione è pensato per proteggere chi ha davvero bisogno di un sostegno economico e sociale.
Quali sono i requisiti per l’Assegno di Inclusione?
Adesso parliamo dei requisiti, é importante sapere cos’è l’Assegno di Inclusione ma anche come ottenere il pagamento!
Requisiti di cittadinanza, residenza e soggiorno
Il richiedente (e i componenti del nucleo) deve:
- Essere cittadino europeo, familiare di cittadino UE con diritto di soggiorno o soggiorno permanente, oppure cittadino extracomunitario con permesso di soggiorno UE per lungo periodo
- Oppure, essere titolare di protezione internazionale (asilo politico o protezione sussidiaria)
- Risiedere in Italia da almeno 5 anni, di cui gli ultimi 2 senza interruzioni
Requisiti soggettivi
Per ricevere l’Assegno di Inclusione: Non bisogna essere sottoposti a misure cautelari o di prevenzione e non avere condanne penali definitive o patteggiamenti negli ultimi 10 anni
Requisiti economici per l’assegno di inclusione
Il nucleo familiare deve rispettare tutti questi parametri economici:
- ISEE aggiornato sotto i 10.140 euro
- Reddito familiare inferiore a 6.500 euro annui moltiplicati per il parametro della scala di equivalenza (che vediamo più sotto)
- Se tutti i componenti hanno più di 67 anni o sono gravemente disabili, la soglia sale a 8.190 euro (o a 10.140 euro in caso di affitto)
Requisiti patrimoniali
Non basta il reddito per l’assegno di inclusione: anche il patrimonio va tenuto d’occhio!
- Patrimonio immobiliare (esclusa la prima casa) sotto i 30.000 euro
- Patrimonio mobiliare (conto corrente, risparmi, ecc.) non oltre:
- 6.000 euro per un single
- Aumentato di 2.000 euro per ogni componente in più
- Più bonus extra per figli minori e persone con disabilità
- 6.000 euro per un single
Come richiedere l'Assegno di Inclusione 2025
Ora che abbiamo capito cos’è l’Assegno di Inclusione (ADI), entriamo nel vivo: come si fa domanda? Quali sono le attività da svolgere? Tranquilli, niente stress: vi guidiamo noi in modo semplice e chiaro!
Domanda telematica: dove e come inviarla
Per ottenere l'Assegno di Inclusione, la richiesta deve essere presentata presso l'INPS, utilizzando esclusivamente modalità telematiche. Quindi, carta e penna non servono: basta accedere ai servizi online dell'INPS, facendo l’autentificazione con SPID, CIE o CNS.
Se preferisci un supporto più "umano", puoi rivolgerti ai patronati o ai CAF convenzionati, che ti aiuteranno a inviare la pratica correttamente. Un servizio davvero utile, specialmente se vuoi evitare errori sui dati e avere il controllo di tutte le fasi.
Ma attenzione: presentare la domanda è solo l’inizio! Per completare l’attività, devi anche firmare il Patto di Attivazione Digitale (PAD) sulla piattaforma SISL. Qui si avvia ufficialmente il rapporto di collaborazione tra cittadino e Stato, finalizzato a sostenerti sia dal punto di vista sociale sia lavorativo.
Se il tuo nucleo familiare include persone in condizioni di svantaggio (come previsto dal DM), devi indicarlo nella domanda, comunicando i dati relativi alla certificazione rilasciata dalla pubblica amministrazione. In alternativa, puoi presentare la documentazione aggiornata usando il modulo previsto dalle Linee generali dell’ADI.
Tutte queste informazioni devono risultare aggiornate alla data di presentazione della domanda. INPS poi farà i suoi controlli incrociando i dati anche con i Comuni e altri enti pubblici.
Importi, integrazioni e carta ADI
L’Assegno di Inclusione è calcolato in base all’ISEE e può arrivare fino a 6.500 euro annui, pari a circa 541 euro al mese. L’importo sale a 8.190 euro annui se tutti i componenti del nucleo sono pari o superiori a 67 anni o in condizioni di disabilità grave.
È prevista un’integrazione per chi vive in affitto, pari fino a 3.640 euro annui (1.950 euro in caso di soli anziani o disabili). Questa somma non incide sul calcolo del reddito per l’accesso alla misura.
Il pagamento dell’Assegno di Inclusione avviene ogni mese tramite la Carta ADI, da usare per spese essenziali e bollette. La procedura prevede erogazioni per massimo 18 mesi, rinnovabili per altri 12 mesi con un mese di sospensione.
L’importo minimo dell’Assegno di Inclusione non può essere pari o inferiore a 480 euro l’anno.
Verifiche, rapporti e aggiornamenti annuali
L'INPS verifica ogni anno che i requisiti per l'Assegno di Inclusione e il pagamento siano rispettati, controllando i dati dichiarati e chiedendo supporto a Comuni o altri enti. È essenziale comunicare tempestivamente eventuali variazioni nella situazione familiare o patrimoniale, poiché potrebbero influire sul diritto al beneficio.
L'Assegno di Inclusione è una misura dinamica: ogni anno possono esserci aggiornamenti nei bandi e nei requisiti. Per evitare rischi di sospensione o revoca, è importante restare informati attraverso i canali ufficiali dell'INPS e gli sportelli sociali. Aggiorna regolarmente il tuo ISEE e segnala ogni cambiamento riguardante residenza, lavoro o composizione del nucleo familiare.
Differenze tra Assegno di Inclusione e Supporto per la Formazione e il Lavoro
L'Assegno di Inclusione (ADI) e il Supporto per la Formazione e il Lavoro (SFL) sono due misure sociali diverse, pensate per rispondere a condizioni di bisogno differenti.
L'ADI è destinato a nuclei familiari che rispettano specifiche condizioni economiche e sociali, prevedendo un beneficio annuo pari a 6.500 euro (ovvero 8.190 euro per nuclei composti solo da persone di età superiore a 67 anni o con disabilità gravi), più eventuali contributi per l'affitto. Il pagamento avviene tramite la Carta ADI, da usare per beni e servizi essenziali.
Il SFL, invece, si rivolge a chi non ha diritto all’ADI ma è in cerca di occupazione. Prevede un’indennità pari a 350 euro mensili, senza carta, collegata alla partecipazione a programmi di formazione o tirocini, nell’ambito delle politiche attive del lavoro.
In entrambi i casi, la procedura per la richiesta è telematica tramite INPS, con la sottoscrizione del Patto di Attivazione Digitale. Per l'ADI sono coinvolti anche i servizi sociali territoriali che seguono il nucleo con progetti personalizzati.
Il beneficio ADI ha una durata massima di 18 mesi, rinnovabile dopo un mese di sospensione. Il SFL dura quanto i percorsi formativi e può decadere in caso di mancata partecipazione.
Entrambe le misure richiedono l'aggiornamento costante delle condizioni e dei dati generali, con controlli annuali da parte dell’INPS.