Tassazione TFR: cos'é e come funziona realmente?

La tassazione del Trattamento di Fine Rapporto (TFR) riguarda il regime fiscale applicato alla liquidazione che il lavoratore riceve al termine del rapporto di lavoro. Diversamente dalla normale retribuzione, il TFR non è soggetto all’IRPEF ordinaria ma a una tassazione separata, calcolata su un’aliquota media basata sui redditi degli ultimi cinque anni. Questo sistema tiene conto del lungo periodo di maturazione dell’importo, evitando una tassazione eccessiva. Scopri tutto quella che c'è da sapere.

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Publié le 09 giugno 2025 , par Huda Akhoudam

Temps de lecture : 5 minutes

Sommaire :

Cos’é la tassazione TFR

La tassazione TFR è il regime fiscale applicato al trattamento di fine rapporto al momento della sua erogazione. A differenza della normale retribuzione mensile, il TFR non è soggetto all’IRPEF ordinaria, ma viene tassato secondo un sistema separato, pensato per tener conto dell’intero periodo in cui l’importo è maturato.

L’obiettivo della tassazione TFR è evitare che la liquidazione venga penalizzata da un’imposizione eccessiva, considerando che si tratta di una somma accumulata negli anni. Per questo motivo, il fisco applica un’aliquota media basata sulle retribuzioni passate e su calcoli specifici.

Comprendere il funzionamento della tassazione TFR è fondamentale per sapere quale sarà l'importo netto realmente percepito al termine del rapporto di lavoro.

Come si calcolano le tasse sul TFR?

Il Trattamento di Fine Rapporto (TFR) è una somma accantonata annualmente dal datore di lavoro e corrisposta al dipendente alla fine del servizio. Questo importo si accumula mese dopo mese nel corso degli anni ed è considerato una forma di liquidazione, che rappresenta anche una componente rilevante nella pianificazione di previdenza integrativa per molti lavoratori.

La tassazione del TFR non segue le regole ordinarie dell’IRPEF, ma viene gestita attraverso un sistema di tassazione separata, generalmente più favorevole per il lavoratore. Questo meccanismo tiene conto degli anni di maturazione del TFR e applica un’aliquota media, calcolata su base storica, sulla quota spettante.

Oltre agli aspetti fiscali, è utile valutare anche elementi come il welfare aziendale, le politiche di offboarding e le indicazioni fornite dall’INPS, che possono influenzare la gestione e la percezione del TFR.
In questa sezione approfondiremo il tema della tassazione TFR, chiarendo come viene calcolata e quali fattori possono modificarne l'importo effettivamente ricevuto.

 

Quando e come viene pagato il TFR?

Il TFR non viene erogato solo alla fine del rapporto di lavoro: ci sono diverse modalità per riceverlo, in base alle tue scelte, al tuo reddito e alle tue necessità. Ecco le principali opzioni previste per i lavoratori e i dipendenti:

  • TFR alla fine del rapporto di lavoro
    È la modalità più comune: il TFR ti viene corrisposto alla data di cessazione del contratto, sia in caso di dimissioni, licenziamento, pensionamento o qualsiasi altra conclusione del rapporto. È un sostegno importante per affrontare una nuova fase, qualunque essa sia.

 

  • TFR in anticipo
    Hai bisogno di liquidità per spese importanti? Se hai almeno otto anni di anzianità presso lo stesso datore di lavoro, puoi richiedere un anticipo fino al 70% del TFR maturato. Le motivazioni ammesse includono l’acquisto della prima casa o spese mediche straordinarie. Valuta bene questa opzione: può essere utile, ma incide sulla quota futura del tuo TFR. L’INPS fornisce indicazioni chiare anche su questa possibilità, utile soprattutto per chi ha difficoltà nel breve termine.

 

  • TFR in un fondo pensione complementare
    Stai pensando al tuo futuro? Puoi scegliere di destinare il TFR a un fondo pensione complementare. È una scelta strategica che offre vantaggi fiscali e ti garantisce una rendita integrativa al momento del pensionamento. L’adesione può avvenire anche in modo annuale, con versamenti progressivi. Parlane con un consulente o verifica tramite l’INPS per capire se è la soluzione giusta per te.

 

Come funziona la tassazione del Trattamento di Fine Rapporto?

La tassazione TFR segue regole diverse rispetto a quelle applicate ai redditi ordinari. È utile, sia per i dipendenti che per le aziende, conoscere bene questi meccanismi per evitare brutte sorprese al momento della liquidazione.

La normativa di riferimento si trova nel Decreto Legislativo 252/2005 e, per quanto riguarda la tassazione separata, negli articoli 17 e 19 del Testo Unico delle Imposte sui Redditi (TUIR).

A differenza dello stipendio, il TFR non viene sommato agli altri redditi e non è soggetto alle aliquote IRPEF progressive. La tassazione TFR si basa infatti su un sistema separato, che applica un’aliquota media calcolata sui redditi percepiti nei cinque anni precedenti.

Questo metodo garantisce una maggiore equità fiscale, rendendo la tassazione TFR meno pesante rispetto a un’imposizione ordinaria, e permette al lavoratore di ottenere una somma netta più favorevole.

Come calcolare la tassazione del TFR in azienda?

Per calcolare correttamente la tassazione TFR in azienda, è importante seguire alcuni passaggi chiave, tenendo conto sia delle norme in vigore sia della situazione del singolo dipendente.

  1. Calcolo del TFR maturato
    Il TFR si accumula ogni anno in misura pari alla retribuzione annua lorda (RAL) divisa per 13,5. Questo importo viene poi rivalutato annualmente con un tasso fisso dell’1,5% più il 75% dell’inflazione rilevata dall’indice ISTAT.

     
  2. Determinazione dell’aliquota media degli ultimi cinque anni
    La tassazione TFR prevede l’applicazione di un’aliquota media calcolata sui redditi percepiti negli ultimi cinque anni. Si sommano le imposte versate e si dividono per il reddito complessivo del periodo.

     
  3. Applicazione dell’aliquota al TFR
    Infine, si applica l’aliquota media ottenuta all’importo del TFR maturato. Ad esempio, con un’aliquota del 20% su un TFR di 25.000 euro, l’imposta sarà pari a 5.000 euro. Questo metodo rende la tassazione TFR più equilibrata rispetto all’imposizione ordinaria.

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Cosa cambia a livello di tassazione tra TFR in azienda o fondo pensione?

Scegliere se lasciare il TFR in azienda o destinarlo a un fondo pensione complementare può fare una grande differenza, soprattutto in termini di tassazione TFR.

Come visto, il TFR mantenuto in azienda è soggetto a tassazione separata, calcolata applicando un’aliquota media basata sui redditi percepiti nei cinque anni precedenti. Questa percentuale varia da persona a persona e, in alcuni casi, può risultare più elevata rispetto alle agevolazioni previste per i fondi pensione.

Il TFR versato in un fondo pensione, invece, gode di una tassazione TFR più favorevole: l’aliquota parte dal 15% e può scendere fino al 9%, in base agli anni di permanenza nel fondo. Questo vantaggio fiscale lo rende una scelta interessante per chi guarda al lungo termine.

Per fare un esempio concreto: su un TFR maturato di 30.000 euro, un’aliquota media del 26% comporterebbe un’imposta di 7.800 euro. Se lo stesso importo fosse tassato al 12% in un fondo pensione, l’imposta scenderebbe a 3.600 euro, con un risparmio di ben 4.200 euro.

 

Tassazione del TFR in fondo pensione

Quando il TFR viene destinato a un fondo pensione complementare, la tassazione TFR segue un meccanismo agevolato, spesso più conveniente rispetto a quello previsto per il TFR lasciato in azienda.

Nel fondo pensione, l'importo è soggetto a una tassazione definitiva che varia dal 15% al 9%, in funzione degli anni di permanenza nel fondo stesso.

L’aliquota si riduce dello 0,3% per ogni anno successivo al quindicesimo anno di partecipazione. Questo significa che, con il passare del tempo, la tassazione TFR diminuisce sensibilmente.
Ad esempio, se un lavoratore ha aderito al fondo pensione da 18 anni, l’aliquota applicata sarà pari al 14,1%. Dopo 21 anni, scenderebbe al 13,2%, avvicinandosi gradualmente al minimo previsto del 9%.

Questa formula premia la partecipazione a lungo termine, rendendo il fondo pensione un'opzione interessante per ottimizzare la tassazione TFR in ottica previdenziale.

 

Tassazione del TFR anticipato

Quando un lavoratore decide di richiedere un anticipo sul proprio TFR, è importante conoscere le regole fiscali che regolano questa opzione. Anche in caso di anticipo, si applica la tassazione TFR, ma con alcune particolarità.

  1. Quando è possibile richiederlo
    L’anticipo del TFR può essere richiesto dopo almeno otto anni di permanenza presso lo stesso datore di lavoro. È consentito fino al 70% del totale maturato, in presenza di esigenze specifiche come spese sanitarie documentate, formazione o acquisto della prima casa.

     
  2. Come funziona la tassazione
    L’anticipo del TFR è soggetto a tassazione separata, come avviene per la liquidazione finale. Tuttavia, la tassazione TFR può risultare più favorevole in base alla motivazione della richiesta. In particolare, per spese sanitarie urgenti, sono previste ulteriori agevolazioni.

     
  3. Un esempio concreto
    Se un dipendente con TFR maturato di 36.000 euro chiede un anticipo del 60% (21.600 euro) e la sua aliquota media è del 18%, dovrà versare un’imposta pari a 3.888 euro.

 

Esempio di tassazione del TFR

Per capire meglio come funziona la tassazione TFR, analizziamo un caso concreto.

Consideriamo Laura Bianchi, che ha lavorato per 15 anni presso l’azienda Alfa. La sua retribuzione annua lorda è di 35.000 euro. Vediamo insieme come si calcola la tassazione sul suo TFR.

 

1.Calcolo del TFR maturato
Il TFR annuo si ottiene dividendo la retribuzione lorda per 13,5:

TFR annuo = 35.000 / 13,5 = 2.593 €

In 15 anni, senza considerare la rivalutazione, il TFR complessivo sarà:

TFR totale = 2.593 x 15 = 38.895 €

2. Calcolo dell’aliquota media degli ultimi cinque anni
Supponiamo che negli ultimi cinque anni Laura abbia pagato 32.000 euro di imposte su un reddito imponibile complessivo di 130.000 euro.

Aliquota media = 32.000 / 130.000 ≈ 24,6%

3. Applicazione dell’aliquota media al TFR
Applicando questa aliquota al TFR maturato:

Tassazione TFR = 38.895 x 24,6% ≈ 9.570 €

Laura dovrà quindi versare circa 9.570 euro di tasse sul suo TFR, senza considerare gli aggiornamenti per rivalutazione ISTAT.

Tassazione TFR: cosa sapere su INPS, ISEE e modello 730

Per comprendere davvero l’impatto della tassazione TFR, è utile collegare i principali strumenti e istituti che intervengono nella gestione del Trattamento di Fine Rapporto:

1. L’INPS e la certificazione dei dati
L’INPS ha un ruolo centrale nel monitorare e certificare i periodi contributivi e reddituali, soprattutto nel caso di dipendenti pubblici o pensionandi. Inoltre, tramite i suoi servizi online, è possibile verificare lo stato della propria posizione previdenziale, utile anche per stimare il TFR maturato.

2. L’ISEE e il trattamento fiscale del TFR
In caso di erogazione del TFR nell’anno di riferimento, l’importo lordo ricevuto rientra nei redditi da indicare ai fini ISEE. Questo può incidere sull’accesso a bonus, agevolazioni e prestazioni assistenziali. È quindi importante valutare l’impatto che la tassazione TFR può avere sull’indicatore della situazione economica familiare.

3. Il modello 730 e il TFR tassato separatamente
Anche se il TFR non va dichiarato direttamente nel modello 730 (in quanto soggetto a tassazione separata), il contribuente deve tenere in considerazione eventuali acconti, rimborsi o dati accessori riportati nella Certificazione Unica. Una corretta compilazione del 730 aiuta ad avere un quadro fiscale completo, soprattutto se si ricevono più redditi nello stesso anno.

4. Fondo pensione, aliquote agevolate e previdenza integrativa
Destinare il TFR a un fondo pensione permette di beneficiare di una tassazione più favorevole, con aliquote che possono scendere fino al 9% in base agli anni di permanenza. Questa scelta non solo migliora la tassazione TFR, ma rafforza anche la propria posizione previdenziale futura.

5. TFR anticipato e scelte consapevoli
In caso di necessità, il TFR può essere richiesto in anticipo. Anche in questo caso si applica la tassazione separata, ma con possibili vantaggi fiscali se la richiesta è legata a spese sanitarie urgenti o altre casistiche previste dalla normativa. La decisione va valutata attentamente, anche in funzione dell’effetto sul TFR residuo e sull’ISEE.

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