Sommario :
Perché è importante calcolare il TFR?
Capire come si calcola il TFR è fondamentale per iniziare a gestire meglio i tuoi soldi in previdenza del tuo futuro: ma prima è importante innanzitutto sapere di cosa si tratta.
Il Trattamento di fine rapporto è una somma in denaro che il datore di lavoro mette da parte ogni anno per te e che ti consegnerà quando lascerai l’azienda, che tu ti sia dimesso, licenziato o vada in pensione. Come fosse un salvadanaio obbligatorio che aumenta con il passare del tempo di lavoro.
Il Trattamento di Fine Rapporto (TFR) per dipendenti pubblici è una somma di denaro corrisposta al lavoratore nel momento in cui avviene la cessazione del rapporto di lavoro. L’importo deve essere calcolato per ogni anno di servizio o frazione di anno, di una quota pari al 6,91% della retribuzione annua e dalle relative rivalutazioni. In caso di frazione di anno, la quota è ridotta in maniera proporzionale e si calcola come mese intero la frazione di mese uguale o superiore a 15 giorni.
Dal 1° maggio 2014 la retribuzione annua lorda parte del calcolo non può eccedere la soglia di 240mila euro.
A chi è rivolto il TFR?
Pensi di rientrare nei criteri per calcolare il TFR maturato?
Il Trattamento di fine rapporto è destinato a:
- Lavoratori dipendenti con contratto a tempo determinato.
- Lavoratori dipendenti con contratto a tempo indeterminato.
- Contratto al lavoratore full-time.
- Contratto al lavoratore part-time.
Per chi lavora in alcuni settori pubblici si può beneficiare lo stesso del TFR, ma in modo un po’ diverso. Se comunque essere un dipendente che ogni mese ottiene un reddito, ti dà un vantaggio sul TFR per accompagnarti soprattutto nel caso si perdesse il lavoro.
Come si calcola il TFR: le basi
Ma il Trattamento di fine rapporto può essere davvero calcolato così semplicemente? In realtà sì.
Capire come si parte per calcolare il TFR maturato è più semplice se prima sai come funziona. Ogni anno, il lavoratore accantona una quota della tua retribuzione, pari a circa una mensilità, che viene rivalutata nel tempo grazie a una imposta fissa e a una parte variabile legata all’inflazione. Questo significa che il tuo TFR cresce anno dopo anno, mentre tu lavori. Alla cessazione del lavoro, riceverai questa somma, che può essere usata come preferisci: un bel vantaggio in previdenza del futuro!
Per capire davvero come si calcola il TFR, serve essere a conoscenza della formula alla base del suo funzionamento. Ogni anno, il tuo datore di lavoro accantona una quota della tua retribuzione lorda annua, dividendo quest’ultima per 13,5. Alla somma accumulata si applica poi una rivalutazione composta da un tasso fisso dell’1,5% più il 75% dell’aumento dell’inflazione. In pratica, il tuo TFR cresce anno dopo anno, seguendo il costo della vita, e ti aspetta come un bonus o indennità quando terminerai il rapporto di lavoro.
Come si calcola il TFR: i passaggi
Ci sono generalmente quattro passaggi principali per calcolare il TFR:
- Prima cosa, determinare la retribuzione annua lorda (RAL): per prima cosa, si calcola la retribuzione annua lorda del dipendente, includendo stipendio base, bonus e altre indennità.
- Calcolare la quota annuale del TFR maturato: la quota annuale del TFR corrisponde alla RAL divisa per 13,5.
- Moltiplicare per gli anni di servizio: la quota annua appena ottenuta deve essere moltiplicata per il numero totale degli anni di servizio presso l'azienda.
- Aggiustamenti per l’inflazione e reddito: viene infine aggiunto l’adeguamento per l'inflazione, calcolato sulla base degli indici ISTAT, con tasso fisso del 1,5% e il 75% dell’indice di consumo.
Cosa fare per calcolare il TFR
Il TFR maturato è calcolato su una formula precisa d’imposta, che tiene conto delle norme in vigore e della situazione del singolo dipendente.
Nel concreto, per calcolare il TFR bisgona:
- Prima cosa, prendere il reddito annuo lordo di ogni dipendente, inclusi premi e bonus o indennità.
- Da questa cifra, sottrarre l’importo relativo all’INAIL, ovvero l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro, che corrisponde al 0,50% della retribuzione annua, per legge.
- Questo valore ottenuto, lo si moltiplica per il numero di anni passati in azienda.
- Il risultato maturato va poi diviso per 13,5 ottenendo così l’importo finale del TFR.
Questo è un calcolo indicativo e generale: alcune situazioni specifiche del lavoratore potrebbero richiedere calcoli aggiuntivi o differenti. Per questo è necessario e utile consultare un professionista di fiducia o un consulente del lavoro.
Come si calcola il TFR: un esempio
Per comprendere meglio tutti questi passaggi, facciamo un esempio pratico.
Consideriamo un lavoratore, per 5 anni parte di un’azienda, ha guadagnato 30.000 euro annui lordi, ma l’anno dopo decide di dimettersi. Come calcola il suo trattamento di fine rapporto?
- Per prima cosa, si prende il reddito annuale e si sottrae lo 0,50% relativo all’INAIL lordo, quindi 30.000 - (30.000 x 0,005) = 29.850 euro.
- Questa cifra si moltiplica per il numero di anni passati nell’azienda: 29.850 x 5 = 149.250 euro.
- Il risultato ottenuto si divide infine per 13,5 e ottenere così la somma totale del TFR: 149.250 / 13,5 = 11.055,56 euro.
Indicativamente, sempre a seconda delle situazioni specifiche di ognuno, il dipendente saprà di aver maturato una quota di 11.055,56 euro in 5 anni di lavoro presso la sua azienda.
Cosa tenere conto quando si calcola il TFR
Per calcolare il TFR bisogna essere a conoscenza delle diverse variabili e caratteristiche, in riferimento alla situazione del dipendente:
- il TFR accantonato, al netto dell'eventuale anticipo, e la ricostruzione del fondo anno per anno;
- la rivalutazione di art di legge del TFR con i coefficienti basati sull'indice Istat;
- la tassazione separata della rivalutazione;
- le trattenute per la contribuzione aggiuntiva IVS;
- le deduzioni e le detrazioni di art di legge;
- le imposte e il TFR netto.
Come si calcola il TFR: fattori che lo influenzano
I principali fattori che influenzano il calcolo del TFR includono lo stipendio annuo lordo del dipendente, il numero di anni di servizio presso l’azienda ed eventuali premi o bonus e indennità annuali. Nel calcolo, bisogna anche tenere conto dei rinnovi contrattuali e delle variazioni e dell’aliquota retributiva, che potrebbero essersi verificate durante l’anno.
Quando si parla di come si calcola il TFR, è importante sapere che non esiste un importo d’imposta uguale per tutti, perché il valore finale è in riferimento da diversi fattori. Il primo elemento è la tua retribuzione lorda annua: più è alta, maggiore sarà la quota accantonata ogni anno. A influenzare l’aliquota ci sono anche dati come l’anzianità lavorativa, cioè quanti anni hai trascorso nella stessa azienda e la rivalutazione, composta da un tasso fisso dell’1,5% e da una percentuale legata all’inflazione, che permette ai dati del TFR di crescere nel tempo e di non perdere valore. Anche eventuali anticipazioni INPS o in euro ricevute, come quelle in riferimento all’acquisto casa o spese sanitarie, possono ridurre l’importo finale. Infine, alcuni contratti collettivi o situazioni particolari (ad esempio il versamento del TFR in fondi pensione) possono modificare leggermente il calcolo e la quota. Conoscere questi fattori ti aiuta a capire meglio come si calcola il TFR e a farti un’idea più chiara della quota che ti spetta per legge, quando lascerai l’azienda.
Strumenti per calcolare il TFR
Quando arriva il momento di capire come si calcola il TFR, puoi scegliere tra diversi strumenti, dai metodi più tradizionali fino alle soluzioni digitali e automatizzate. Non tutti, però, offrono la stessa esperienza: ognuno ha i suoi pro e contro. Scopri quali sono e come possono aiutarti a fare i conti in modo semplice e veloce:
- Calcolatrici manuali e fogli di calcolo: il metodo più tradizionale per calcolare il TFR. Sono strumenti sempre validi, specialmente per aziende più piccole con pochi dipendenti. Il calcolo manuale offre un controllo diretto sui dati e consente di comprendere a fondo i dettagli del processo.
- Software di calcolo del TFR online: diversi sistemi di calcolo del TFR sono disponibili online, per semplificare il processo. Sono spesso facili da usare, perchè fanno tutto da soli, basta solo inserire i dati richiesti, come il codice fiscale o il reddito ISEE.
- App per smartphone per il calcolo del TFR: nell’era digitale, ci sono molte app per smartphone che offrono di calcolare rapidamente il TFR, direttamente dal telefono. Offrono anche funzionalità extra, come la possibilità di monitorare l’andamento del tuo TFR nel tempo o in previdenza del futuro.
- Strumenti di gestione delle risorse umane per il calcolo del TFR: ancora più automatizzati sono gli strumenti di gestione delle risorse umane che non solo aiutano nel calcolo del TFR, ma possono gestire anche altre importanti funzioni HR, come la pianificazione delle ferie, la gestione delle assenze, la gestione delle buste paga e molto altro.
Indipendentemente dal metodo che si sceglie, l’importante è avere uno strumento di previdenza che possa semplificare il processo e ridurre il rischio di errori.
Come si calcolano le tasse sul TFR?
Il Trattamento di Fine Rapporto (TFR) è una somma accantonata annualmente dal datore di lavoro e corrisposta al dipendente in riferimento alla cessazione del servizio. Questo importo si accumula mese dopo mese nel corso degli anni ed è considerato una forma di liquidazione, che rappresenta anche una componente rilevante nella pianificazione di previdenza integrativa per molti lavoratori.
La tassazione del TFR non segue le regole di legge ordinarie dell’IRPEF, ma viene gestita attraverso un sistema di tassazione separata, generalmente più favorevole per il lavoratore. Questo meccanismo tiene conto degli anni di maturazione del TFR e applica un’aliquota media, calcolata su base storica, sulla quota spettante.
Oltre agli aspetti fiscali, è utile valutare anche elementi come il welfare aziendale, le politiche di offboarding e le indicazioni fornite dall’INPS, che possono influenzare la gestione e la l’imposta del TFR.
Come si calcola il TFR in busta paga
Se ti sei mai chiesto come si calcola la quota del TFR direttamente dalla tua busta paga, sappi che è più semplice di quanto sembri. Ogni mese, il datore di lavoro accantona una quota pari alla tua retribuzione lorda annua divisa per 13,5. Questa quota non viene versata subito, ma accumulata in un fondo aziendale a tuo nome, dove resterà fino alla cessazione del rapporto di lavoro. Nella busta paga, di solito, per legge, puoi vedere la voce “quota TFR maturata” che indica l’importo accantonato in quel periodo. A questa quota si aggiunge ogni anno la rivalutazione, composta dall’1,5% fisso più il 75% dell’inflazione, così il tuo TFR cresce nel tempo senza che tu debba fare nulla. Se hai ricevuto anticipazioni, queste vengono sottratte dall’accumulo.
Controllare questa voce in busta paga è un buon modo per tenere d’occhio i dati d’imposta e capire meglio come si calcola la quota del TFR che ti spetterà quando deciderai di cambiare lavoro, in caso di cessazione del rapporto o andare in pensione.