ISEE per assegno unico

Stai facendo o devi aggiornare l’ISEE per l’Assegno Unico? L’ISEE è fondamentale per stabilire l’importo che riceverai ogni mese per i tuoi figli. Ecco una guida che ti spiega come funziona, quando aggiornarlo e cosa cambia se non lo presenti.

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Pubblicato il 18 dicembre 2025 , da Camilla Lucchesi

Tempo di lettura : 4 minuti

Sommario :

Assegno unico in base all’ISEE

L'assegno unico e universale è quella agevolazione che arriva mensilmente a tutte le famiglie con figli a carico, a seconda della disponibilità economica e della propria residenza. La detrazione è pensata per ogni figlio minorenne e maggiorenne fino ai 21 anni di età e varia a seconda di certe condizioni, come vedremo in seguito.

È universale perché destinato a tutti i figli, con importi che variano a seconda del reddito ISEE:

  • una quota base minima  per tutte le famiglie con ISEE sopra i 40mila euro, fissata inizialmente a 50 euro per 1 figlio
     
  • una quota variabile modulata in modo progressivo , sulla base dell'ISEE familiare: la soglia ISEE per avere  il trattamento massimo era pari nel  2022  a 15mila euro.

Sono previste, inoltre, maggiorazioni in base al numero di figli, se è presente una forma di disabilità, alle famiglie monogenitoriali. Ciascun importo, dell'assegno unico e universale, e le soglie ISEE sono rivalutati ogni anno.

Requisiti in base all’ISEE per assegno unico

Per beneficiare del pagamento dell'Assegno Unico e Universale, è necessario rientrare in determinati requisiti:

  • Le famiglie con uno o più figli, possono richiederlo per ogni figlio minorenne a carico, e per i nuovi nati decorre dal settimo mese di gravidanza
  • per ciascun figlio maggiorenne a carico, fino al compimento dei 21 anni, che frequenti un corso di formazione scolastica, un corso di laurea, un tirocinio o un’attività lavorativa e possieda un reddito ISEE complessivo inferiore a 8mila euro annuali; o che sia registrato come disoccupato alla NaspI e in cerca di una attività presso i servizi pubblici per l’impiego; o che svolga il servizio civile universale.
  • per ogni figlio con disabilità a carico, senza limiti di età.

Le seguenti condizioni sono necessarie per ricevere l’aiuto, ricordando sempre di prestare attenzione alle scadenze e alla presentazione di tutti i documenti richiesti.

Quando si fa l’ISEE per assegno unico

Quando si fa l’ISEE? È importante che l’ISEE sia aggiornato ogni inizio anno, a partire dal 1° gennaio, presentando una nuova richiesta.

I limiti dell’ISEE sono rivalutati circa ogni anno, tenendo conto dell’inflazione, e la soglia massima per ottenere l’importo pieno può salire o diminuire. In caso di assenza dell’ISEE, si riceverà solo la somma base, ma basta presentare la certificazione anche in un secondo momento per ottenere l’eventuale conguaglio. L’Assegno Unico è compatibile con altre forme di sostegno economico e viene erogato direttamente dall’INPS, mensilmente, sul conto corrente del richiedente.

In caso di variazioni significative del reddito, come una perdita del lavoro o la sospensione dell’attività, è possibile richiedere l’ISEE corrente, che aggiorna il valore dell’indicatore sulla base dei redditi e dei trattamenti percepiti negli ultimi 12 mesi (o negli ultimi 2, se il richiedente ha un contratto a tempo indeterminato: in quel caso l’INPS moltiplica il valore mensile per 6). Lo stesso vale per importanti variazioni del patrimonio: dal 1° aprile di ogni anno è possibile aggiornare l’ISEE anche tenendo conto del patrimonio al 31 dicembre dell’anno precedente.

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Domanda ISEE per assegno unico

Il reddito ISEE si può ottenere:

  • rivolgendosi alla CAF
  • facendo domanda online sul sito dell’INPS, accedendo in modo semplice con le proprie credenziali.
  • Utilizzare l’ISEE pre-compilato, disponibile sul portale INPS, grazie alla collaborazione con l’Agenzia delle Entrate (dovrai solo verificare e completare i dati).

Prima aggiorni l’ISEE, prima riceverai l’importo corretto, evitando attese e conguagli fastidiosi.

La domanda per l’Assegno Unico e Universale si presenta online, direttamente dal sito dell’INPS, accedendo all’area personale con SPID, CIE o CNS. In linea generale, chi lo riceve già non deve ripetere la procedura ogni anno, a meno che non ci sia stata una variazione nel nucleo familiare: nascita di un figlio, separazione, o modifiche significative nel reddito o nel patrimonio.

Chi può fare domanda per l’assegno unico? La madre, il padre, anche se separati, oppure entrambi. In alcuni casi può farlo un tutore legale. Se il figlio è maggiorenne e ha i requisiti, può richiederlo da solo.

Chi può fare domanda ISEE per assegno unico

L’ISEE tiene conto della composizione del nucleo familiare, che non sempre corrisponde al “classico” concetto di famiglia. Viene infatti definito in base alla residenza anagrafica e può includere anche persone conviventi che non hanno legami di parentela (come in una convivenza anagrafica).

Tutti possono presentare la domanda? Esplora con noi chi ne ha diritto e nota i casi particolari:

  • Il padre o la madre, anche entrambi contemporaneamente, sia che vivano nello stesso nucleo familiare, sia in situazione di divorzio o separazione, indipendentemente da chi vive con i figli.
  • Un tutore legale, del genitore o del figlio, in casi particolari.
  • Il ragazzo stesso, l’importante che sia maggiorenne.

Tutte le domande per essere valide devono essere presentate sulla guida nel portale online dell’INPS, escluse quelle famiglie che già lo ricevevano l’anno precedente a quello corrente o quelli passati, a meno che non si sia modificata la situazione economica o familiare, come la nascita di un altro figlio o l’esclusione di uno dei membri, perché non rientra più nelle categorie o requisiti richiesti.

Documenti ISEE per assegno unico

L’ISEE indica l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente, uno strumento che consente allo Stato di valutare la condizione economica del tuo nucleo familiare. Serve a stabilire se hai diritto o meno a bonus, sconti o prestazioni agevolate, in base alla tua situazione economica.

Per ottenerlo, è necessario presentare una dichiarazione che raccoglie vari dati fiscali e patrimoniali, tenendo sempre a portata di mano tutti i documenti per l’ISEE richiesti.

Solitamente i documenti del dichiarante sono:

  • Stato di famiglia aggiornato
  • Documento d’identità in corso di validità
  • Codici fiscali di tutti i membri del nucleo familiare

Ci sono poi situazioni familiari particolari che richiedono documenti diversi: ad esempio, l’ISEE Minorenni con Genitori Non Coniugati viene utilizzato nei casi in cui il minore vive con un solo genitore, ma l’altro contribuisce comunque economicamente. Infine, c’è l’ISEE Corrente, una versione aggiornata che può essere presentata quando la condizione lavorativa o reddituale subisce variazioni importanti.

Importi assegno unico in base all’ISEE

Gli importi dell'assegno unico dipendono da diversi fattori, ma il principale è il valore dell’ISEE familiare. Se non si presenta un ISEE aggiornato, si riceve comunque l’assegno, ma con l’importo minimo previsto.

L’importo dell’Assegno Unico è composto da una quota fissa e una variabile, entrambe legate all’ISEE e al patrimonio familiare. Se l’ISEE supera i 40.000 euro, resta garantita una base di 50 euro mensili a figlio. Ma se il reddito è più basso – sotto i 15.000 euro – l’importo può superare i 200 euro, grazie a una serie di maggiorazioni generali, valide per figli con disabilità, famiglie numerose o monogenitoriali.

Ogni anno, gli importi vengono aggiornati secondo l’indice ISTAT, nell’ambito del bilancio annuale dello Stato. E la buona notizia è che questo aiuto non incide sul fisco: l’assegno non viene considerato reddito imponibile, quindi non cambia nulla sulle detrazioni fiscali o su altri bonus. In poche parole, un sostegno concreto che, secondo le leggi vigenti, non pesa sul tuo dichiarato.

Calcolo dell’ISEE per assegno unico

Assegno unico e ISEE sono da sempre collegati per determinare l’ammontare della misura di sostegno.

L’importo dell’assegno unico cambia in base al reddito: più alto è l’ISEE, più bassa sarà la somma mensile. C’è comunque una quota minima (circa 50 € a figlio). Se ci sono disabilità o casi particolari, sono previste maggiorazioni che aumentano il contributo.

L’importo dell’Assegno Unico è composto da una quota fissa e una variabile, entrambe legate all’ISEE e al patrimonio familiare:

  • se l’ISEE supera i 40.000 euro, resta garantita una base di 50 euro mensili a figlio.
  • se il reddito ISEE è sotto i 15.000 euro, l’importo può superare i 200 euro, grazie a una serie di maggiorazioni generali, valide per figli con disabilità, famiglie numerose o monogenitoriali.

Per ottenere il calcolo corretto dell’indicatore è indispensabile presentare la Dichiarazione Sostitutiva singola (DSU). Questi includono dati anagrafici, certificazioni fiscali sui compensi percepiti, attestazioni patrimoniali e contratti di locazione, se presenti. Solo con una raccolta completa è possibile avere un ISEE valido e accedere senza problemi a bonus, assegni e trattamenti previsti dalle nuove regole e dalle novità introdotte in questo periodo.

Compatibilità con l'Assegno Unico

L’Assegno Unico e universale fa parte di quella categoria di aiuti guida dati alle famiglie con figli a carico ed è compatibile con altre agevolazioni che possono essere accumulate ogni anno a prescindere dal valore di ognuna.

L'Assegno Unico e Universale prevede:

  • Una quota base minima annuale per tutte le famiglie con reddito ISEE o del patrimonio superiore a 40.000 euro, inizialmente fissata a 50 euro per ogni figlio;
  • Una quota variabile annuale, che aumenta progressivamente in base al reddito ISEE o patrimonio familiare. Nel 2022, la soglia ISEE per accedere al trattamento massimo era fissata a 15.000 euro.

Alcuni di questi bonus guida sono solamente regionali o comunali, come quello immobiliare, a seconda della propria nota residenza o situazione economica, mentre altri sono bonus INPS, esplora e nota quali puoi richiedere, a seconda dei requisiti specifici per ciascun aiuto:

  • Il Bonus Asilo Nido: contributi per le famiglie con figli a carico di meno di 3 anni di età, a seconda del reddito o patrimonio.
  • Il Bonus Bebè: contributi per le famiglie in dolce attesa.

Il Bonus Mamma: contributi previsti dall’INPS, pensata per sostenere le lavoratrici madri con figli a carico.

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