Come vedere quanti giorni di NASpI mi rimangono

Se stai ricevendo la NASpI e ti chiedi come vedere quanti giorni di NASpI mi rimangono, è fondamentale conoscere la durata residua per pianificare al meglio il tuo futuro lavorativo e finanziario. In questo articolo ti guideremo passo dopo passo su come verificare la durata dell’indennità e capire esattamente quanti giorni ti restano, utilizzando il portale INPS.

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Pubblicato il 17 novembre 2025 , da Huda Akhoudam

Tempo di lettura : 4 minuti

Sommario :

Come vedere quanti giorni di NASpI mi rimangono

Capire come vedere quanti giorni di NASpI mi rimangono è una delle necessità più comuni quando si perde il lavoro. La NASpI è un’indennità che supporta il reddito dei lavoratori disoccupati, garantendo una protezione economica in caso di cessazione involontaria del contratto. Conoscere la durata della NASpI ti permette di pianificare meglio le tue finanze, organizzare la ricerca di un nuovo lavoro e prendere decisioni più consapevoli riguardo a contratti, formazione o altri percorsi professionali.

La durata della NASpI dipende dai contributi previdenziali versati negli ultimi quattro anni, come registrato nei dati INPS. Tuttavia, il calcolo teorico può risultare complicato. Per questo motivo, il portale INPS è lo strumento più sicuro per verificare con precisione il numero di giorni residui, l'importo e lo stato della tua prestazione.

La confusione del primo pagamento e il suo calcolo

Molti beneficiari si accorgono dell’importanza di consultare il portale già dal primo pagamento della NASpI. Spesso, l’importo iniziale è più basso di quanto ci si aspetta. Questo può generare confusione e portare a pensare che la NASpI venga pagata ogni 15 giorni. Tuttavia, il motivo di questa discrepanza è che i primi sette giorni dopo la cessazione del rapporto di lavoro non sono indennizzabili. Inoltre, la data di presentazione della domanda può influire sul primo pagamento.

L’INPS, infatti, può suddividere il primo pagamento in più tranche. Questa procedura, stabilita dalla legge, non cambia la durata totale della NASpI, ma può sembrare un'erogazione "quindicinale". Per evitare fraintendimenti, è sempre meglio consultare direttamente il portale INPS, dove troverai la data esatta di fine prestazione e potrai avere la certezza su quanti giorni di NASpI ti rimangono.

 

Come verificare la durata residua sul portale MyINPS

Il metodo più semplice e preciso per sapere quanti giorni di NASpI ti rimangono è utilizzare il servizio MyINPS. Attraverso l’accesso con SPID, CIE o CNS, puoi entrare nella tua area personale e consultare tutti i dati relativi alla domanda di NASpI: contributi previdenziali accreditati, retribuzione di riferimento, importo dell’indennità, durata riconosciuta e calendario dei pagamenti. In pratica, MyINPS sostituisce molte funzioni del tradizionale ufficio INPS, offrendo una guida chiara tra le varie prestazioni.

Per verificare la durata residua della NASpI devi:

  • accedere al portale INPS e entrare nella tua area personale MyINPS;

     
  • selezionare la sezione dedicata alle domande e alla gestione delle prestazioni di disoccupazione;

     
  • cliccare su “Domande precedenti” per aprire la pratica NASpI;

     
  • premere sull’icona con il simbolo “€” per visualizzare il dettaglio dei pagamenti e della durata.

     

Nella schermata che si apre troverai la data di fine NASpI, calcolata automaticamente dall’INPS sulla base dei contributi e dei contratti registrati. Questo dato rappresenta la durata reale dell’indennità e indica fino a che giorno è previsto l’assegno di disoccupazione. Affidarsi a questo riepilogo significa utilizzare gli strumenti ufficiali, basati su informazioni aggiornate e conformi alla legge. Una volta individuata la data, puoi stimare con precisione i giorni residui di NASpI e programmare con maggiore consapevolezza il tuo percorso, valutando se e quando potrai accedere alla pensione, ad altre prestazioni sociali o a nuove opportunità lavorative.

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Cos’è la NASpI e come funziona

La NASpI, Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego, è l’indennità di disoccupazione che l’INPS riconosce ai lavoratori dipendenti quando il rapporto di lavoro termina in modo involontario. Si tratta di un assegno mensile che integra il reddito nei giorni in cui non si percepisce più la retribuzione, previsto da un decreto di legge come tutela sociale per chi perde l’occupazione. L’importo della NASpI viene calcolato sulla retribuzione media degli ultimi quattro anni, utilizzando i dati previdenziali presenti negli archivi INPS, mentre la durata dipende dalle settimane di contributi versati nello stesso periodo. La NASpI è finanziata dai contributi dei datori di lavoro legati ai contratti e rientra tra le prestazioni che collegano in modo diretto diritto alla protezione e politiche attive gestite dai servizi per l’impiego. Attraverso il portale INPS e MyINPS, ogni persona può seguire la gestione della propria NASpI, verificare importi, durata, data di decorrenza e integrazione con altri strumenti come pensione futura o altre prestazioni sociali.

Condizioni essenziali della NASpI

Per accedere alla NASpI devi essere in stato di disoccupazione involontaria: la fine del rapporto non deve dipendere da una tua scelta libera, ma da licenziamento, scadenza del contratto o dimissioni per giusta causa. In caso di dimissioni ordinarie non hai diritto all’indennità. È inoltre necessario presentare la DID, la Dichiarazione di Immediata Disponibilità, che attiva la procedura presso il Centro per l’Impiego e certifica la tua disponibilità a partecipare alle attività di ricerca lavoro e formazione. Senza DID non si perfeziona lo stato di disoccupazione richiesto per la NASpI. Durante la durata dell’assegno devi collaborare con i servizi competenti: partecipare a colloqui, corsi, iniziative di orientamento. Il mancato rispetto di questi obblighi, previsti dalla legge, può comportare sospensione o decadenza della NASpI, perché la prestazione è pensata come integrazione tra sostegno economico e impegno personale nella ricerca di una nuova attività lavorativa.

Requisiti contributivi e anagrafici

Oltre alle condizioni generali, la NASpI richiede specifici requisiti contributivi. Devi avere almeno tredici settimane di contributi previdenziali versati negli ultimi quattro anni: tramite i dati registrati nel portale INPS l’istituto verifica se la tua storia lavorativa è sufficiente per riconoscere l’indennità. È richiesto anche un minimo di trenta giornate di attività lavorativa effettiva nei dodici mesi che precedono la domanda. Quest’ultima va presentata all’INPS entro sessantotto giorni dalla cessazione del rapporto: una domanda tardiva può ridurre durata e importo della NASpI. Per tutta la prestazione devi mantenere la residenza in Italia e lo stato di disoccupazione; ogni nuova attività, contratto o variazione di reddito va comunicata all’INPS, perché può modificare la gestione dell’assegno, con sospensione, riduzione o decadenza a seconda dei casi. Controllare regolarmente la propria posizione tramite MyINPS è il modo migliore per seguire l’evoluzione della NASpI e capire come questa si integra con le altre prestazioni previdenziali, compresa la futura pensione.

Richiesta NASpI

Una volta compresi requisiti e condizioni, è importante sapere come presentare la domanda e come avvengono i pagamenti. La richiesta NASpI è una procedura che si gestisce online o tramite assistenza, e deve rispettare tempi precisi. Conoscere queste regole permette di non perdere giorni di indennità e di evitare errori che potrebbero rallentare l’erogazione.

Presentare la domanda è obbligatorio perché la NASpI non viene riconosciuta automaticamente. L’INPS verifica attentamente tutte le informazioni fornite: contributi versati, data di cessazione del rapporto, stato di disoccupazione e requisiti anagrafici. Solo dopo il controllo la prestazione può essere erogata. Una domanda presentata in ritardo può spostare in avanti la decorrenza dell’indennità o ridurre il numero totale dei giorni spettanti.

Come presentare la domanda NASpI

La domanda può essere presentata in tre modi principali:

  1. tramite portale INPS, accedendo con SPID, CIE o CNS;

     
  2. tramite un patronato, che assiste gratuitamente nella compilazione;

     
  3. attraverso il call center INPS.
     

Il tempo massimo per presentare la domanda è di sessantotto giorni dalla fine del rapporto. Per i lavoratori in maternità, malattia o infortunio, la decorrenza e la tempistica possono variare, ma è sempre necessario rispettare i termini stabiliti. Una volta inviata la domanda, l’INPS effettua le verifiche necessarie e comunica l’esito tramite MyINPS.

La decorrenza del pagamento dipende dalla tempestività della domanda. Se presentata entro otto giorni dalla fine del rapporto, l’indennità decorre dall’ottavo giorno. Se viene presentata più tardi, decorre dal giorno successivo alla domanda. In caso di licenziamento per giusta causa, la decorrenza segue regole specifiche e può partire dal trentottesimo giorno successivo.

Come funzionano i pagamenti e perché, a volte, sembrano quindicinali

Molti pensando che la Naspi viene pagata ogni 15 giorni invece I pagamenti NASpI sono mensili, ma il primo mese può presentare particolarità che generano l’impressione di una cadenza quindicinale. Questo succede perché i primi sette giorni non sono indennizzabili e la decorrenza può variare in base a quando viene presentata la domanda. Inoltre, per ragioni tecniche, l’INPS può suddividere il primo pagamento in più tranche, soprattutto se la decorrenza non coincide con l’inizio del mese.

Dal secondo mese, però, gli accrediti diventano regolari. La NASpI viene erogata mensilmente e continua finché il beneficiario mantiene lo stato di disoccupazione e partecipa alle attività richieste dal Centro per l’Impiego. L’importo viene ricalcolato solo in caso di attività lavorativa, di variazioni reddituali o di ulteriori accertamenti.

Conclusione sulla Naspi 

Capire quanti giorni di NASpI ti rimangono è fondamentale per affrontare il periodo di disoccupazione con maggiore consapevolezza e serenità. La durata dell’indennità dipende dai contributi versati negli ultimi quattro anni, ma solo il portale MyINPS può fornirti la data esatta di fine prestazione, evitando errori di calcolo e interpretazioni sbagliate. Una corretta gestione della NASpI passa dalla conoscenza dei requisiti, delle condizioni, dei tempi di presentazione e delle modalità di pagamento, che possono sembrare irregolari soprattutto nel primo mese. Consultare regolarmente i servizi online INPS, mantenere aggiornate le comunicazioni e rispettare le indicazioni del Centro per l’Impiego ti permette di tutelare i tuoi diritti e sfruttare al meglio ogni giorno di indennità rimasto. Con gli strumenti adeguati e le informazioni giuste, puoi vivere questo periodo di transizione con maggiore controllo e prepararti alla ripartenza lavorativa con un quadro chiaro e completo.

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