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Quando viene pagata la NASpI
Anche se la NASpI viene erogata con cadenza mensile, la data esatta del primo pagamento può variare a seconda di quando è stata presentata la domanda, del tipo di cessazione del rapporto di lavoro e delle verifiche che l’INPS deve effettuare prima di autorizzare l’indennità.
Per questo motivo molte persone notano differenze tra il primo accredito e quelli successivi e si chiedono più volte quando viene pagata la NASpI in concreto. Per rispondere in modo chiaro, è utile distinguere due aspetti: da un lato la decorrenza, cioè il momento da cui la prestazione inizia a maturare, dall’altro la durata, che determina per quanto tempo i pagamenti continueranno ad arrivare.
Decorrenza: da quando parte il pagamento della NASpI
Per capire realmente quando viene pagata la NASpI, è importante partire dalla sua decorrenza. La prestazione non parte automaticamente dal giorno in cui finisce il lavoro: la legge prevede diverse situazioni.
La NASpI decorre:
- dall’ottavo giorno successivo alla cessazione del rapporto di lavoro, se la domanda viene presentata entro l’ottavo giorno;
- dal giorno successivo alla domanda, se questa viene presentata dopo l’ottavo giorno ma entro 68 giorni dalla fine del rapporto;
- dall’ottavo giorno successivo alla fine di maternità, malattia, infortunio o periodo di preavviso, se la domanda è presentata entro 8 giorni dall’evento;
- dal trentottesimo giorno successivo al licenziamento per giusta causa, se la domanda è presentata entro tale termine.
In ogni caso, la NASpI viene pagata mensilmente. Tuttavia, il primo mese può essere irregolare, perché i primi 7 giorni non sono indennizzabili e l’INPS può suddividere il primo pagamento in più tranche. Questo porta molti beneficiari a chiedersi quando viene pagata la NASpI e perché il primo accredito risulta inferiore o spezzato.
Quanto dura la NASpI e come influisce sui pagamenti
La durata dell’indennità incide anch’essa su quando viene pagata la NASpI, perché stabilisce per quanto tempo il pagamento continuerà.
La NASpI dura:
- un numero di settimane pari alla metà delle settimane di contribuzione degli ultimi 4 anni;
- fino a un massimo di 24 mesi;
- escludendo le settimane che hanno già dato luogo ad altre indennità di disoccupazione.
La NASpI è sempre corrisposta mensilmente. Tuttavia chi avvia un’attività autonoma può richiedere la liquidazione anticipata in un’unica soluzione, scelta utile quando si desidera investire nella nuova attività.
Come si calcola la NASpI e come incide sui pagamenti
Capire come si calcola l’importo dell’indennità è essenziale per comprendere non solo quanto si riceverà ogni mese, ma anche quando viene pagata la NASpI e perché gli importi possono variare da un mese all’altro, soprattutto all’inizio della prestazione. La modalità di calcolo, aggiornata di anno in anno dalla normativa, influisce direttamente su ciò che l’INPS eroga e merita sempre una nota di attenzione da parte del beneficiario.
Alcune regole generali, come la riduzione progressiva dell’importo o il cosiddetto “periodo di carenza”, incidono sulla percezione del primo pagamento e sulla corretta inclusione di tutti i giorni indennizzabili nei vari mesi di fruizione. Per questo è utile analizzare il meccanismo dell’indennità, anche alla luce dei servizi messi a disposizione dall’INPS per il calcolo e la simulazione, e capire perché molti beneficiari continuano a chiedersi quando viene pagata la NASpI e perché l’importo iniziale può risultare diverso dalle aspettative.
Calcolo dell’importo mensile della NASpI
Per sapere quando viene pagata la NASpI è importante capire anche come si calcola l’importo mensile.
L’importo è pari:
- al 75% della retribuzione media mensile imponibile degli ultimi 4 anni, se tale retribuzione è inferiore alla soglia annualmente stabilita dalla legge;
- al 75% della soglia stabilita + 25% sulla differenza, se la retribuzione media è superiore alla soglia.
Per il 2025:
- l’importo massimo mensile è di 1.562,82 €.
Inoltre, la NASpI si riduce del 3% ogni mese dal sesto mese di fruizione. Se il beneficiario ha più di 55 anni, la riduzione scatta dall’ottavo mese: la durata della NASpI dopo i 50 anni può infatti variare.
Queste regole non cambiano quando viene pagata la NASpI, ma incidono sull'importo che l’INPS erogherà ogni mese.
Perché il primo pagamento può essere più basso
Molti lavoratori si chiedono quando viene pagata la NASpI e perché il primo versamento non coincide con l’importo atteso.
I motivi principali sono due:
- I primi 7 giorni dopo la cessazione non sono indennizzati (“periodo di carenza”).
- La data di presentazione della domanda determina quanti giorni saranno coperti nel primo mese.
Inoltre, nel primo periodo l’INPS può dividere il pagamento in due tranche, ad esempio pagando la NASpI ogni 15 giorni ma dai mesi successivi la NASpI viene pagata in modo regolare.
Chi ha diritto alla NASpI
La NASpI, cioè la Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego, è una misura pensata per tutelare il reddito dei lavoratori dipendenti che perdono il lavoro in modo involontario. Non tutti i lavoratori possono accedervi: la normativa definisce categorie ammesse, categorie escluse e requisiti precisi da rispettare. Conoscere come funziona la NASpI è fondamentale per capire fin da subito se si ha diritto alla prestazione e per non commettere errori nella fase di richiesta.
Quali lavoratori possono beneficiare della NASpI
Rientrano tra i destinatari della NASpI tutte le categorie di lavoratori che hanno un rapporto di lavoro subordinato e che risultano disoccupati non per scelta personale. In particolare, possono richiedere i bonus per i disoccupati, tra cui la NASpI:
- lavoratori dipendenti con contratto subordinato;
- apprendisti;
- soci di cooperativa con un rapporto di lavoro subordinato;
- personale artistico assunto con contratto subordinato;
- dipendenti a tempo determinato delle pubbliche amministrazioni;
- operai agricoli a tempo indeterminato dipendenti da cooperative e consorzi che trasformano o commercializzano prodotti agricoli e zootecnici, secondo la legge n. 240/1984.
Sono invece esclusi:
- i dipendenti a tempo indeterminato delle pubbliche amministrazioni;
- gli operai agricoli a tempo determinato;
- i collaboratori coordinati e continuativi, che rientrano invece nella tutela separata della Dis-Coll.
Requisiti necessari per accedere alla NASpI
Per ottenere la NASpI non è sufficiente aver perso il lavoro involontariamente: è necessario soddisfare tutti i requisiti previsti dalla normativa.
I principali requisiti sono:
- Essere in stato di disoccupazione involontaria, confermato tramite la Dichiarazione di Immediata Disponibilità (DID).
La presentazione della domanda di NASpI equivale automaticamente al rilascio della DID. - Presentarsi al Centro per l’Impiego entro 15 giorni dalla domanda per sottoscrivere il patto di servizio personalizzato.
In caso di mancata presentazione, il Centro convocherà il lavoratore. - Non avere cessato il rapporto per dimissioni volontarie, tranne nei casi di dimissioni per giusta causa o di risoluzione consensuale in situazioni specifiche.
Sono invece ammessi anche i lavoratori licenziati per motivi disciplinari o che hanno accettato un incentivo economico all’esodo. - Aver maturato almeno 13 settimane di contribuzione contro la disoccupazione nei quattro anni precedenti l’inizio dello stato di disoccupazione.
Come presentare la domanda e ottenere il pagamento NASpI
Per capire realmente quando viene pagata la NASpI, è fondamentale conoscere anche la procedura corretta per presentare la richiesta NASpI e i passaggi generali da seguire. L’indennità, infatti, non viene riconosciuta in automatico: serve una richiesta formale all’INPS, da inviare entro i termini previsti nell’anno in cui si verifica la disoccupazione. Una domanda presentata in ritardo, con errori o senza la giusta inclusione di tutti i dati richiesti può ritardare i pagamenti o, nei casi più gravi, far perdere completamente il diritto alla prestazione.
È importante prendere nota delle scadenze, dei documenti necessari e dei canali da utilizzare: conoscere in anticipo come funzionano questi servizi permette di evitare errori e di ricevere l’indennità nel più breve tempo possibile, mese dopo mese.
Scadenze e modalità di invio della domanda NASpI
Per ricevere la prestazione, e quindi per sapere concretamente quando viene pagata la NASpI, è fondamentale presentare correttamente la domanda. Le regole generali prevedono che la richiesta venga inviata:
- esclusivamente online sul sito INPS;
- tramite SPID, CIE o CNS;
- oppure con il supporto dei servizi di un Patronato;
- entro 68 giorni dalla cessazione del rapporto di lavoro.
La mancata presentazione entro il termine comporta la decadenza dal diritto alla prestazione. È utile prendere nota di questa scadenza, perché una domanda fuori tempo massimo non potrà essere accettata. Una volta inviata la domanda, l’INPS elabora la pratica, verifica i contributi e determina la data esatta di decorrenza, che influenzerà quando viene pagata la NASpI nei mesi successivi.
Tempistiche tipiche dei pagamenti NASpI
In generale, dopo l’accoglimento della domanda:
- il primo pagamento arriva di solito tra 30 e 45 giorni dalla richiesta;
- i pagamenti successivi vengono erogati a metà o fine mese, in base ai cicli interni di lavorazione INPS;
- eventuali ritardi sono spesso legati a controlli aggiuntivi sui contributi o a variazioni del rapporto di lavoro precedente.
Queste tempistiche possono cambiare di anno in anno solo per motivi organizzativi interni, ma lo schema rimane simile. Sapere con chiarezza quando viene pagata la NASpI, in quali mesi è previsto l’accredito e vedere quanti giorni di NASpI rimangono, aiuta a gestire meglio il periodo di transizione, a organizzare le spese essenziali e a ridurre il rischio di imprevisti economici.



